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Dall'acqua viene la vita. Dall'acqua è costituito il 70% circa del nostro corpo. Tanto importante, anzi fondamentale, l'acqua lo è per la maggior parte delle reazioni biochimiche del nostro organismo. Dunque per vivere in salute e benessere abbiamo continuamente bisogno di reintegrare l'acqua che viene persa fisiologicamente attraverso l'urina, le feci, i liquidi delle mucose ed il sudore. Non berne a sufficenza può provocare, oltre a sete, 'colpi di calore', e problemi quali stitichezza, crampi, diminuzione della temperatura corporea e in casi estremi allucinazioni e perdite di coscienza."Fenomeni di disidrazione anche minimi compromettono le funzioni di tutto l'organismo: basti pensare che per i normali processi digestivi stomaco, pancreas ed intestino utilizzano 7 litri d'acqua e che in totale il corpo di un adulto scambia in media 30 litri d'acqua al giorno. Parte di questi vanno dispersi e devono essere reintrodotti per evitare che il corpo vada in stress", osserva Benvenuto Cestaro, direttore della scuola di specializzazione in scienze dell'alimentazione dell'Università di Milano. L'acqua, oltre ad essere un'alleata di salute e benessere, è indispensabile anche per la bellezza. La pelle sana contiene il 15% d'acqua, responsabile della difesa degli agenti esterni e di luminosità e turgore. Senza dimenticare quanto sia importante per la circolazione venosa e linfatica e per prevenire la cellulite, l'inestetismo più diffuso nelle donne.
A questo punto sorge un dubbio: per vivere in salute e benessere, quale acqua scegliere? Con tutta la pubblicità che si vede in televisione, verrebbe subito da pensare a quella minerale, tuttavia la vera alleata della bellezza del nostro corpo è la semplice acqua di rubinetto. Secondo un'indagine recente di GFK Eurisko, le famiglie italiane che consumano acqua minerale sarebbero il 98%, tutte convinte che quella in bottiglia sia più sicura e più controllata di quella di casa. Invece, a giudicare dagli studi effettuati in questi anni dalle associazioni consumatori, sembra che l'acqua del rubinetto sia in genere di buona qualità e non ha nulla da invidiare alle minerali in bottiglia. Allora perchè si continua a preferire quella comprata al supermercato? Forse perchè quella che esce dal rubinetto di casa non è altrettanto pubblicizzata come quella che si vede alla tv; così può capitare di conoscere a memoria il contenuto di sodio della nostra marca preferita, ma non sapere nulla di quella casalinga. Eppure basta guardare sul sito internet del gestore dell'acquedotto, o chiedere all'amministratore di visionare la bolletta e il confronto è presto fatto: l' acqua del rubinetto fa bene alla nostra salute e al nostro benessere come e più di quella imbottigliata, non solo, è anche più sicura!
Infatti, in base ai dati forniti da Federconsumatori, si scopre che i produttori di acqua minerale sono obbligati per legge a presentare le analisi chimiche solo una volta l'anno, per il resto ci si basa soprattutto sull'autocontrollo: è il produttore a controllare la qualità delle acque che vende. Al contrario, l'acqua dell'acquedotto è sottoposta ad un conrollo di routine e di verifica due volte alla settimana e, nel caso di acquedotti di grandi dimensioni, i controlli possono anche essere giornalieri.
E' importante sapere che...
Quando si sceglie la propria acqua da bere, bisogna sempre avere un'attenzione particolare per ciò che c'è scritto sull'etichetta ed in particolare:
- Informazioni tipo: "facilità il ricambio dei liquidi", "microbiologicamente pura", ecc... sono tutte frasi superflue, qualsiasi tipo di acqua deve avere queste caratteristiche. Quella del "basso contenuto di sodio" poi, sembra più una moda pubblicitaria, considerato che la presenza di sodio nell'acqua è comunemente bassissima (c'è più sodio in mezzo cracker che in un' intera bottiglia d'acqua).
- Fare attenzione al residuo fisso (quantità di sali che rimane dopo aver fatto evaporare un litro d'acqua): se inferiore a 500mg/l si parla di acqua oligominerale. Residuo basso significa diuretica. Attenzione anche alle sostanze disciolte in acqua. Un'acqua con 200mg/l di solfati può avere effetto lassativo e concentrazioni molto alte di questa sostanza interferiscono con l'assorbimento del calcio, quindi non sono adatte ai bambini.
- Per i bambini, fare caso ai floruri: se l'acqua ne contiene più di 1,5mg/l va evitata.
- Attenzione ai nitrati, inquinanti pericolosi che per legge non possono superare i 45mg/l, e i 10mg se l'acqua è per i più piccoli.
Oltre all'apporto di acqua, al giorno d'oggi, per prendersi cura del proprio corpo e della propria bellezza, si avverte anche la necessità di uno stile di vita più sereno e tranquillo, magari lontano dal caos di tutti i giorni. In questo caso, i centri benessere possono essere un'ottima soluzione. Qui vengono praticati massaggi, diete depurative, ginnastica e trattamenti derivati dalla medicina olistica e orientale. Purtroppo però le trappole non mancano e quando si parla di salute e benessere non è sempre facile distinguere un centro qualificato da una struttura improvvisata. Ecco allora i parametri che distinguono un centro della bellezza serio da uno...poco raccomandato.
- E' essenziale che all'interno del centro di salute e benessere vi sia almeno un medico, che abbia un'esperienza documentabile: laurea, specializzazione e tirocinio in strutture sanitarie. La sua presenza è obbligatoria durante i trattamenti. Inoltre, i fisioterapisti, le estetiste e perfino i cuochi devono avere una professionalità, che deriva dall'aver frequentato una scuola
- ( con rilascio del relativo diploma), corsi di aggiornamento e dall'aver fatto esperienza.
- Una settimana in un centro costa almeno duemila euro. Chi propone prezzi molto al di sotto, o al di sopra, non è da considerarsi serio, in quanto i trattamenti eseguiti ei cibi freschissimi e spesso provenienti da agricolture biologiche hanno il loro costo. In ogni caso, devono essere specificati i trattamenti e i servizi inclusi nel prezzo, quindi diffidare dalla formula "a partire da..." perchè spesso nasconde un inganno.
- Un centro di salute e benessere non può aprire per quattro mesi l'anno e poi chiudere i battenti per i restanti otto. il periodo minimo di apertura è stato fissato dall'associazione in nove mesi all'anno e le strutture serie devono aderirvi.
- In teoria, non esistendo una legislazione che regoli i servizi erogati dalle beauty farm, i centri di salute e benessere possono eseguire qualunque trattamento, compresi quelli chirurgici. In realtà, un centro di bellezza serio esegue solo trattamenti di natura cosmetica (massaggi, depilazione, linfodrenaggi, ginnastica, diete) senza sconfinare nel campo degli interventi strettamente medici. Tutto dipende dal buon senso delle figure professionali che operano all'interno della struttura: se il medico diagnostica all'ospite una malattia seria o se l'ospite fa richieste che riguardano la chirurgia estetica ( ad esempio una mastoplastica o un lifting al viso), il personale sanitario del centro dovrebbe consigliargli di rivolgersi ad una clinica vera e propria o ad un ospedale.
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