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Terapia Sclerosante
Le prime testimonianze di terapia sclerosante si datano al 1550 a.C., ad opera degli antichi Egizi. In epoca moderna si deve arrivare fino a Sicard, che per primo nel 1920 utilizzò il salicilato di sodio ed una tecnica asettica che ha visto nascere e progredire la moderna terapia sclerosante. Dagli anni sessanta in poi il progresso è stato rapido e la metodica si è aggiornata soprattutto per merito della scuola flebologica francese. Le indicazioni per la terapia sclerosante sono: le varici residue post-stripping, le varici non sistematizzate, le varici reticolari, le teleangectasie. |
Le Teleangectasie
Le "teleangectasie" sono formazioni di capillari dilatati con endotelio alterato che si possono osservare principalmente sugli arti inferiori, con minor frequenza anche su altre superfici corporee. Il loro aspetto più frequente è a chiazza rosso-bluastra, centrata da un reticolo di fini vene dilatate.
L'alterazione degli endoteli e la dilatazione delle piccole vene possono essere dovute a:
- fattori congeniti/genetici
- malattie acquisite con alterazioni cutanee primitive
- malattie acquisite con alterazioni cutanee secondarie
- fattori ormonali e farmacologici
- fattori fisici.
La terapia
Ove possibile è necessario rimuovere le cause degli inestetitismi alle vene ed adottare uno schema terapeutico, per esempio assumere succo di mirtillo e preparati contenenti rutosidi, flavonoidi. Inoltre l'applicazione locale di pomate specifiche contenenti gli stessi principi attivi ad azione schiarente e vaso/protettiva aiuta a irrobustire la struttura endoteliale e prevenire il peggioramento della situazione ed è utile per limitare il ripresentarsi della patologia in altre zone.
Detta terapia va iniziata prima di intraprendere le microiniezioni sclerosanti e va ripetuta possibilmente ad ogni cambio di stagione. La terapia sclerosante si articola in 4/6sedute a distanza minima di 15 gg e si esegue iniettando nel lume del vaso da trattare una piccola quantità di idrossi-polietossi-dodecano allo 0.5-1.0% e quando ciò non è possibile eseguendo varie infiltrazioni perivascolari. Il prodotto chimico agisce producendo un edema endoteliale con occlusione del lume capillare e trombo secondario, la cui organizzazione connettivale condurrà al riassorbimento delle vene.
Per le 24 ore seguenti necessita esercitare una moderata compressione sulle zone trattate e nel caso degli arti inferiori si può ottenere indossando (anche durante la notte) collant da 40/50 denari dl tipo non colorato o un bendaggio compressivo. Le parti trattate vanno cosparse 2 volte al dì con pomate contenenti sostanze ad azione vaso protettiva. É preferibile eseguire la terapia sclerosante nei periodi freddi dell'anno.
In alternativa si possono usare metodi sclerosanti che utilizzano altre sostanze iniettabili (Salicilato di sodio, Glicerina cromica, Tetradecilsolfato di sodio), l'energia termoradiante di alcuni laser o la diatermocoagulazione endovascolare.
Controindicazioni:
- Lunghe degenze a letto, arteriosclerosi di grado elevato con ipertensione, gravidanza, glomerulonefrite e nefrosi
- gravi epatopatie
- malattie acute e croniche del cuore e tromboflebiti in atto
- asma bronchiale
- ipersensibilità ai medicamenti
- stati cachettici
- stati febbrili
- diabete.
Complicazioni:
In rari casi si possono osservare deboli reazioni allergiche, piccole discromie, ecchimosi, ematomi dominabili con creme antistaminiche e/o antilivido. |
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