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Per potenziare l'efficacia di molti prodotti cosmetici, utilizzati nella lotta all'antiaging, si può ricorrere ad un sistema che combina in se più tecniche sperimentate in estetica da anni: la dermocosmesi.
Certo sarebbe assurdo dire che la dermocosmesi ha già fatto passi da gigante, se si pensa a quelli che potrà ancora fare, specie se si diffonderà tra gli specialisti un approccio più completo e corretto che consideri i tessuti della pelle nella loro totalità, quindi a livello cromatico, sostanziale e strutturale. |
La dermocosmesi ha come obbiettivi finali il rallentamento dei processi fisiopatologici di agiing cutaneo e un miglior recupero tissutale. Finalità cui oggi si può puntare attraverso elementi di fortissima innovazione tecnologica e le più recenti scoperte scientifiche nel campo dei peptidi. Basta pensare, ad esempio, a cosmetici a base di argillene o synake (piccole frazioni proteiche a basso peso molecolare) che svolgono un'attività di tipo neuro-sinaptico simile.
C'è in essi un significato biochimico preciso:
combinandosi a livello del recettore della sinapsi muscolare ultima provocano una sospensione della contrazione muscolare.
Altri esempi sono il biopeptide cl GHK tripeptide messaggero (frammento della catena del collagene) particolarmente indicato nei processi di riparazione cutanea, o molecole come i Ceramidi o il D.M. A.E. (dimethylaminoethanol) che negli Stati Uniti e in Brasile
stanno spopolando. È noto però il limite: i principi attivi dei prodotti di dermocosmesii non arrivano in profondità dove servono nutrimenti e risorse alla pelle stessa.
A questo proposito è recentemente arrivata in Italia una nuova apparecchiatura di ausilio in dermocosmesi.
Si chiama UP-5ed è supportata da un pedigree di assoluto rispetto. Questo sistema si basa sulla combinazione di tecniche e principi già adoperati nel campo estetico: iontoforesi, fotobiostimolazione, micromassaggio, che integrati e utilizzati simultaneamente costituiscono un eccellente esempio di come sia possibile agire in modo semplice e a 360" nella strenua ricerca dell'eterna giovinezza, ossia il rinnovamento della pelle.
Analizziamo adesso, i meccanismi che possono spiegare i risultati raggiungibili.
Per recuperare la tonicità dei muscoli mimici del viso e del collo, il micromassaggio combinato a correnti elettriche può rappresentare un valido complemento alle altre tecniche antiaging proprie della medicina estetica. La vibrazione della testina viene a contatto con il viso della paziente sia con movimenti modulati a 3 dimensioni e a varie frequenze di oscillazione che vanno da 70 a 120 Hz, sia mediante treni di impulsi a onda quadra di elettrostimolazione muscolare. L'attività di fotobiomodulazione cellulare, è svolta invece tramite luci emesse da una sorgente a diodi LED che rilascia fotoni con un basso potere d'incidenza, in grado di esercitare effetti positivi sulle cellule sia a livello morfologico che molecolare. La luce viene assorbita dai citocromi dei mitocondri, con conseguente aumento dell'attività metabolica delle cellule bersaglio e una maggiore disponibilità di energia cellulare. Gli effetti della fotobiomodulazione sono differenti in base alla lunghezza d'onda e colore di ogni singola luce.
I fasci di luce Led utilizzati nell'apparecchiatura in questione sono tarati a tre differenti lunghezze d'onda: a 650 nm a luce rossa
è attiva in caso di edemi, gonfiori localizzati, stasi linfatica e capillare (teleangectasie), e anche nei casi di pelle ruvida e edematosa, come pure nei casi di cellulite nodulare in fase iniziale. A 450 nm la luce blu risulta ideale per il trattamento di rughe, cute congestionata o couperosica. Inoltre, la luce blu contrasta i batteri responsabili dell'acne e le porfirine (con le quali ha un'alta affinità). Per finire, a 808 nm la luce infrarossa è efficace contro l'invecchiamento precoce della pelle attenuando le piccole rughe, i cedimenti cutanei, l'ipossia cellulare, la disidratazione e le discromie. Ha, inoltre, un effetto termico rilevante per la stimolazione del derma all'attivazione della formazione dei fibroblasti e al ricompattamento della matrice del collagene.
Altra tecnica adottata da UP-5 è la iontoforesi, metodo di veicolazione transdermica di principi attivi. Si ottiene applicando una specifica corrente elettrica positiva, il più delle volte pulsata, e di una corrente negativa che guida gli ioni negativi all'interno del tessuto interessato. Questa metodica, grazie al fenomeno dell’elettrosmosi, permette il trasporto e l'assorbimento nei tessuti di molti dei principi attivi contenuti nei dermocosmetici, soprattutto molecole o peptidi anche di elevato peso molecolare. A questo punto è naturale chiedersi quali possano essere i campi di applicazione della dermocosmesi che per esperienza diffusa dà il suo meglio nel rinnovamento cutaneo di viso e decolleté, nella cura della pelle acneica, asfittica, atonica, couperosica, disidratata, e grassa. Oppure nell'effettuare un peeling con effetto lifting, anche in caso di rughe da danno attinico e cloasmi. Valido il suo utilizzo
pure per micromassaggi del cuoio capelluto e riattivazione del rnicrocircolo, o in caso di seno rilassato.
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