I capelli sono una componente fondamentale della "fisicità" del corpo, ma anche un piacere personale, la convinzione di sentirsi bene con se stessi, per ciò che si è, per come ci si presenta agli altri. Li identifichiamo sempre più con la bellezza e con il fascino. Loro parlano di noi, del nostro essere, di come ci rapportiamo con gli altri e di come gli altri ci vedono. Per questo, un problema di capelli diventa un problema emotivo ancor prima che estetico. Per questo, cresce la domanda di soluzioni professionali al problemi che affliggono ormai il 60% degli uomini e il 58% delle donne, più attente e sensibili agli inestetismi del loro corpo. Un interesse crescente, quello dell'universo femminile: i capelli delle donne sono sempre più spesso messi a dura prova dai ritmi frenetici della vita quotidiana, dallo stress, dall'inquinamento e dall'alimentazione. Non esiste e non è mai esistita una "cultura del benessere" legata alla salute del capello. Eppure gli dobbiamo delle cure, né più ne meno che a ogni altra parte del corpo. Meglio affidarsi a mani esperte e competenti. Per questo è stato creato il "Tricogramma" per l'esame del capello.
Il capello è composto da cellule iperspecializate, uniche nel loro genere nell'organismo (tricheratinociti), in grado di produrre la sostanza fondamentale di cui sono composti sia i peli che i capelli: la cheratina, una proteina particolare prodotta dall'epidermide.
Ogni capello è formato dallo stelo, o fusto, che è la parte esterna visibile e dal bulbo, quella sottocutanca.
Lo stelo del capello, visto in sezione orizzontale, appare composto da tre strati:
- la cuticola esterna,
- la parte corticale,
- la parte midollare.
Il bulbo è composto da cellule in continua attività riproduttiva che, crescendo verso l'alto, formano lo stelo.
All'interno del bulbo si trova una zona molto ricca di vasi sanguigni, la papilla che dà nutrimento al bulbo e un'alta concentrazione di melanociti, le cellule che formano la melanina, cioè il pigmento che conferisce al capello il loro colore.
A seconda della concentrazione di queste ultime e delle caratteristiche del corpo (predisposizione genetica, fototipi) esiste il capello biondo, rosso, nero, castano, con diverse gradazioni.
Il capello è bianco se non ci sono melanociti (ad esempio negli albini) o se i melanociti lavorano di meno, come succede fisiologicamente con il passare degli anni.
Il capello è situato nel derma, lo strato intermedio della pelle in un'introflessione dell'epidermide (la parte più superficiale della pelle) in cui si trova anche lo sbocco delle ghiandole che producono il sebo (ghiandole sebacee).
La funzione del bulbo è quella di mettere insieme varie sostanze, ma soprattutto unire gli aminoacidi "solforati" (chiamati così perchè contengono delle molecole di zolfo), lipidi, ferro, magnesio, zinco, rame, piombo e vitamine.
É come se gli aminoacidi fossero dei mattoni, tenuti insieme dalle altre sostanze, utilizzati per costruire il fusto del capello.
Gli aminoacidi più importanti sono: cisteina, cistina, serina, glicina, valina, arginina, treonina e l'acido glutammico; tutti questi "mattoni" che il capello ricava dal sangue, arrivano all'organismo tramite gli alimenti. Questo è il motivo per cui è importante, anche per la salute del capello, nutrirsi in modo corretto.
Il bulbo del capello, come ogni struttura del nostro organismo, è sottoposto a cicli riproduttivi precisi.
Il bulbo "lavora" alla formazione e alla crescita dei fusto per tre, cinque anni consecutivamente.
Si tratta della fase attiva, di massimo lavoro (fase anagen): si sintelizza la cheratina per far crescere il fusto di 0,1-0,4 millimetri al giorno. Mediamente l'85% dei capelli sani si trova in questa fase.
Per uno stimolo non ancora precisato la fase Anagen si blocca e il fuslo entra in uno stato di riposo per circa due settimane (fase catagen).
Lo stelo non cresce più, il bulbo si sposta verso la superficie.
Generalmente l'1% dei bulbi è in questa fase.
Quando il bulbo cessa la sua uttività metabolica, il capello si stacca e cade (fase telogen).
Da questo momento si forma un nuovo bulbo che riprenderà il ciclo vitale.
Circa il 14% dei bulbi si trova in questa fase.
Ognuno dei cento-centocinquantamila capelli che si hanno sulla testa ha questi ritmi fisiologicamente ben determinati.
Pertanto è normale che tutti i giorni cadano un certo numero di capelli, che possono essere anche ottanta o cento al giorno.
Si tratta di un ricambio naturale molto efficiente: in questo modo la maggior parte dei capelli è sempre in fase attiva e il ricanibio non si nota neppure.
Tricologia
I possibili danni al capello possono provenire da diversi fattori, e fra questi sicuramente gli agenti atmosferici, estivi e invernali, l'uso eccessivo e ravvicinato dei phon, le tinture, gli shampoo troppo aggressivi.
D'estate in modo particolare, specie per le persone che hanno già una serie di problemi di stress di un capello che non gode di una struttura resistente e protettiva autonoma: l'azione del sole e dell'acqua di mare costituiscono invece altrettanti elementi positivi per quelle persone che soffrono di iperseborrea, vale a dire cuoio capelluto grasso, untuoso, capello spento, atonico, ecc.
In questi casi, il calore del sole, in virtù della presenza degli infrarossi, può stimolare la circolazione, dando un impulso positivo alla struttura del capello: il sale e l'acqua di mare possono asciugare questo cuoio capelluto e quindi rendere fisicamente il capello più bello. lnoltre, essendo il capello protetto da un eccesso di grasso, la struttura cheratinica non ne trae danno.
Si può quindi parlare di due categorie di persone: quelli che hanno un capello rovinato perché l'hanno stressato, e quelle che d'inverno hanno un capello intrattabile perché pesante, per le quali invece il sole e il sale marino migliorano la seborrea, eliminando la forfora e dando più vitalità al capello.
I principali inconvenienti si manifestano con un capello più opaco, sottile, sfibrato. spento perché chiaramente gli agenti atmosferici sono in grado di incrementare il danno in quella che era già una struttura protettiva carente.
Tenendo presente questa considerazione, possiamo dire che le due categorie di persone cui si accennava sopra, possono chiaramente essere distinte in maschi da una parte e femmine dall'altra. Nel senso che è più facile che un capello trattato, permanentato, phonato, tinto appartenga a una donna piuttosto che a un uomo.
Quest'ultimo comunque, anche per motivi ormonali, ha una struttura del cuoio capelluto con maggiore presenza di sebo.
Tornando quindi agli agenti atmosferici possiamo dire che l'uomo trarrà i maggiori benefici dall'estate, mentre la donna, che chiaramente tratta di più il capello durante l'inverno, rischia di avere durante l'estate conseguenze negative dall'azione del sole e del sale marino.
In ogni caso, i danni provocati al capello sono dovuti al fatto che la struttura cheratinica esterna del capello, ovvero la cuticola, può subire alterazioni (doppiepunte): le squame che la compongono possono staccarsi dal fusto e per questo motivo il capello diventa più opaco. |