Funghi

Christian, in arte Charro Tattoo, si avvicina al mondo del tatuaggio nel 1989, quando, all'età di soli 14 anni, si fa fare il suo primo tatuaggio sulla pelle, raffigurante un'aquila. Nel 1991 inizia da autodidatta a tatuare quasi per gioco i suoi amici e da qui nasce la sua grande passione per quest'arte, che al giorno d'oggi rappresenta per lui una vera e propria ragione di vita!

Afrodite lo ha intervistato per Voi per offrirvi consigli utili per avvicinarvi all'affascinante mondo del tatuaggio.

• Quale, fra le culture che hanno sviluppato l’uso del tatuaggio (maori, Giapponese, old school europea), ti ha ispirato maggiormente?
  Tra le culture quì elencate sicuramente, agli inizi della mia esperienza nel tatuaggio, mi sono ispirato alla old scool europea ma soprattutto allo stile iperrealistico in bianco e nero.
• Per te il tatuaggio è solo una decorazione del corpo o ha anche dei significati mistico-simbolici?
  Il tatuaggio è sì una forma di decorazione corporea, però, secondo me, è più un modo di esprimere se stessi e di esternare tramite una cosa artistica il proprio io interiore.
  Non è da escludere che in alcune culture la sua prerogativa fosse di esprimere un significato mistico-simbolico, ma nell'epoca moderna il tatuaggio ha un significato diverso per ogni individuo: c'è chi si tatua per simboleggiare un qualcosa, come c'è chi lo fa per pura moda o ancora chi lo fa per svariati motivi personali.
  In fine di tutto per me il tatuaggio esprime l'animo di chi lo porta!
• In quali parti del corpo consiglieresti un tatuaggio?
  Non c'è un punto specifico che consiglierei, ma ti posso dire che i miei consigli, normalmente, vanno in base al tipo di disegno che una persona si vuole imprimere sulla pelle: a seconda della forma del disegno io cerco di consigliare la zona dove il tatuaggio non stoni, in modo che si uniformi con le linee princiali del corpo umano.
• Quali sono le parti che ritieni più esposte al dolore?
  Innanzi tutto c'è da dire che il dolore è una cosa molto personale e cambia da persona a persona; però ho potuto constatare nel tempo che, in linee generali, partendo dall'esterno del corpo (quindi dal braccio), più si va verso il centro (verso lo sterno) e più fa male.. salvo eccezioni.
• Ci sono dei fattori che possono alterare la pigmentazione?
  Il fattore primario è una cura sbagliata del tatuaggio da parte del cliente; un altro fattore può essere l'esposizione al sole nei periodi di guarigione e il contatto con l'acqua salata nello stesso periodo.
• Qual’è la durata dei pigmenti usati per la colorazione una volta inseriti sotto pelle?
  In teoria i pigmenti durano a vita, però sempre a seconda di come è stato curato il tatuaggio o di come se ne ha cura nel tempo a seguire.
  I miei consigli riguardano la protezione del tatuaggio dal primo sole che deve essere preso con delle creme ad alta protezione; consiglio di ripetere questa procedura all'inizio di ogni estate se si vuole avere per sempre un tatuaggio con dei colori brillanti e duraturi. Per capirci in modo molto elementare, pensate che il colore del tatuaggio si comporta un po' come la verniciatura della macchina: se la lasciate sempre al sole senza proteggerla, la vernice scolorisce e diventa opaca.
• Quali sono gli accorgimenti più importanti, relativi alle norme igieniche necessarie, al fine di non mettere a rischio la nostra salute?
  Le prime e importantissime norme, quelle adoperate dal tatuatore professionista, sono:
  -Aghi rigorosamente monouso
  -Attrezzatura sterilizzata per mezzo di autoclave che, sfruttando il potere del vapore acqueo saturo e ad alta pressione, riesce a sconfiggere qualsiasi tipo di germe, fungo o virus.. (ricordiamoci che il più duro da debellare è l'epatite virale di tipo C che muore alla temperatura di ben 118 gradi alla pressione atmosferica).
  -Guanti monouso in lattice, se possibile anch'essi sterili, anche se nel tatuaggio non si parla, come le autorità pensano, di Pratiche Invasive (cioè che si effettuano all'interno del corpo), escluso nel piercing, nel praticare i quali io uso rigorosamente Guanti sterili.
  -Mascherina e camice, anche se secondo me sono solo dei vezzi imposti dalle autorità competenti per supplire alla carenza di normative nell'ambito del tatuaggio.
  -Oltre a tutto ciò ci sono quelle famose norme igieniche e di cura che una persona dovrebbe adottare anche per una semplice e comune ferita, ricordandosi però che il tatuaggio è sì una ferita, ma con la differenza che al di sotto dei primi due strati di pelle c'è del pigmento.
  -La cosa più importante, infine, è di non farsi tatuare da gente incompetente e non autorizzata da noi professionisti, chiamati Scratcher, che lavorano in casa e soprattutto in ambienti non idonei e non puliti! Quindi non lasciatevi abbagliare da chi vi fa spendere poco.. perche meno spendi e meno ricevi, sia sotto il profilo artistico che sotto quello igienico. Un professionista serio è giusto che venga ben pagato.
• In considerazione dell’invecchiamento e della perdita di elasticità della pelle, quali sono le zone da sconsigliare a una donna?
  I posti che sconsiglierei ad una donna sono:
  -Il bicipite
  -La pancia e l'ombelico
  -Seno
• Qual è la profilassi igienico sanitaria da seguire dopo aver fatto un tatuaggio?
  Dopo aver fatto un tatuaggio bisona lavarlo più volte al giorno e mettere o una crema cicatrizzante o pellicola tipo cellophane per 4 giorni; dopo di che va sempre lavato 4 volte al giorno e va messa una crema idratante. Non va esposto al sole e all'acqua salata per almeno 15 giorni.
• Cosa consigli a chi volesse rimuovere un vecchio tatuaggio?
  Per la passione che ho per il mio lavoro sconsiglierei di togliere un tatuaggio, ma se proprio non se ne può fare a meno, consiglierei l'asportazione con un laser fatto in un centro altamente specializzato (in Italia i due posti migliori sono il Centro Laser Dermatologico di Roma e quello di Modena). Ultimamente è stato scoperto un nuovo sistema che si chiama Elettrodermografia; al momento però non mi sento ferrato nelle specifiche tecniche di tale strumentazione e quindi non saprei se consigliarlo o meno, anche se me ne hanno parlato più che bene.
• Quali sono le allergie a cui bisogna stare attenti se si ha intenzione di fare un tatuaggio?
  Bisogna stare attenti all'allergia all'Ossido di Nichel e agli altri ossidi metallici ma, nonostante tutto, non è detto che un allergico non possa tatuarsi, bisogna vedere l'entità di tale allergia.
• Sei solito sconsigliare un tatuaggio molto esposto, ad esempio su collo e mani, a chi non ha già tatuaggi molto estesi? E se ti chiedessero di tatuare simboli politici o marchi registrati?
  Gli unici tatuaggi che, oltre che sconsigliare, non eseguo, sono quelli sulle mani, quelli sul viso e quelli a carattere politico, visto che viviamo in italia e, come tutti sappiamo, nel nostro paese regnano ancora i pregiudizi, quindi si potrebbero avere delle difficoltà con la gente che ci troviamo davanti (vedi forze dell'ordine, titolari di lavoro).
  Purtroppo ancora si associa il tatuaggio al delinquente o al drogato, non sapendo che il target attuale è molto più alto di quello che poteva esserci dieci anni fa!
• Ti è mai capitato di realizzare branding o di tatuare con metodi non comuni in Europa (metodo Maori, irezumi giapponese)?
  No, sinceramente non ho mai realizzato dei Branding ma ho realizzato dei tatuaggi in stile polinesiano con la vera tecnica antica.. che sballo. Un'esperienza bellissima.
• Sei solito far compilare un questionario igienico-sanitario a chi ti chiede di farsi tatuare?
  Io faccio compilare sempre un modulo che espone tutte le norme da seguire a carattere igienico sia a minorenni che a maggiorenni perche è l'unico strumento che ci può tutelare dal punto di vista legale.
• Consiglieresti un tatuaggio semipermanente?
  Sono estremamente contrario al tatuaggio semipermanente, anche perchè chi vi fa credere che se ne andrà, vi stà raccontando grossissime balle.