- intensità,
- durata
- frequenza.
Possono però coesistere nello stesso soggetto diversi tipi di dolore: urente, sordo, diffuso, puntiforme, che possono insorgere in maniera differente: improvvisamente, lentamente, possono avere un andamento altalenante, possono essere diurni o notturni e questa ultima differenziazione serve a spiegare molte origini del dolore stesso. Tutto ciò è spiegabile se pensiamo che dietro al sintomo o a più sintomi esistono delle patologie funzionali o d'organo.
Prendiamo come semplice esempio il dolore vertebrale che, pur essendo frequentissimo, non in tutti i pazienti ha la stessa origine, potendo essere quest'ultima di natura immunogenetica, biomeccanica, organica, infiammatoria o degenerativa. Compito dello specialista in Reumatologia non dovrebbe essere solo quello di valutare, quindi di eliminare il dolore come tale, ma di fare diagnosi di patologia funzionale o d'organo, attraverso un esame clinico, preceduto da un'attenta anamnesi del paziente e, se necessario, tramite approfondimenti radiografici, ecografici o con analisi del sangue per lo studio anticorpale e degli indici di infiammazione etc.
Ci terrei a puntualizzare che molte patologie o comunque stati disfunzionali, non ci avvertono con un dolore molto acuto, ma con piccoli fastidi anche in giovane età, direi soprattutto in giovane età, in relazione a cause scatenanti e a volte sulla base di fattori genetici predisponenti. Tra le condizioni che spesso risultano essere determinanti e quindi scatenanti un dolore, annoveriamo l'attività lavorativa, intesa come eccessiva sedentarietà in molti casi o comunque svolta con dinamiche articolari povere, cioè movimenti ripetitivi che generano microtraumi ed ancora l'attività sportiva non svolta frequentemente con la necessaria gradualità di preparazione e lavoro muscolare.
È naturale, inoltre, dover distinguere, in relazione al tipo di dolore riferito, se ci troviamo di fronte ad una patologia per la quale, tornando sulla colonna vertebrale, dobbiamo intervenire con l'aiuto di farmaci antinfiammatori per via generale, che però in molti casi non possono essere consigliati per lo stato clinico del paziente o perché proprio non avrebbero grandi effetti senza una chiara indicazione; oppure s'interviene con la terapia infiltrativa locale riservata alle fasi acute e localizzate di processi infiammatori e dolorosi o infine con la Medicina Manuale che trova un largo impiego nelle patologie vertebrali ma direi soprattutto in quelle osteo-articolari e muscolo-tendinee, anche se la terapia fisica strumentale rieducativa porta il paziente a dei risultati buoni o almeno che ne migliorano la sintomatologia del dolore.
Esiste, come soluzione ultima, di fronte ad una patologia articolare la soluzione chirurgica alla quale di solito si ricorre al fallimento delle precedenti alternative. |
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