Queste antiestetiche sequele atrofico-cicatriziali sono spesso associate ad aree iperpigmentate. La gravità di tali cicatrici è correlata alla durata della patologia e al tipo di acne coinvolto e il loro impatto, psicologico oltre che estetico, è riscontrabile in una elevata percentuale di pazienti, per i quali sono state sviluppate tecniche volte a migliorare l'apparenza delle zone affette.
Finora il trattamento più comune per levigare un volto coperto da piccole e grandi cicatrici è stata la dermoabrasione, o in alternativa si è ricorsi a peeling chimici aggressivi. Altre tecniche chirurgiche intervengono, ove possibile sulle singole lesioni, con escissioni e riposizionamenti delle aree interessate. Più recentemente sistemi laser per resurfacing, come i C02 o l'Erbium YAG, hanno consentito di estendere in profondità l'azione di stimolo alla generazione di nuove fibre di collagene oltre alla levigazione delle disuniformità superficiali.
Tutte le tecniche comunque si avvalgono dei processi di riparazione della cute in modo da eliminare il più possibile la visibilità delle atrofie, ottenendo però successi limitati e comunque, almeno nei casi maggiormente invasivi, tempi di recupero lunghi associati a forti limitazioni alla vita sociale dei pazienti. Da un paio di anni è iniziata la commercializzazione del laser Fraxel, nato dalla ricerca di un nuovo concetto di trattamento "frazionale", che ha subito ottenuto l'autorizzazione da parte della Food and Drugs Administration per il resurcing pur non essendo un laser ablativo, oltre che per altre indicazioni quali melasma, rughe periorbitali, iperpigmentazioni. A tutt'oggi, a livello mondiale, ne sono operativi oltre 1200 esemplari, che hanno effettuato più di 150.000 trattamenti.
Il laser Fraxel tratta per seduta una percentuale di circa il 20% del tessuto interessato, e lo fa sviluppando in profondità delle colonne di tessuto denaturato dall'azione termica del laser, circa 2000 per centimetro quadro. Fraxel ha ottimizzato con l'esperienza di ormai 4 anni i parametri necessari, dimostrando in più lavori scientifici che il processo riparativo indotto rigenera lo strato del derma papillare che è assente nelle cicatrici atrofiche acneiche. La particolarità dello strumento è che il tutto avviene automaticamente, grazie a uno scanner lineare che verifica l'omogeneità del trattamento laser.
Il protocollo utilizzato non è unico, c'è invece la possibilità di personalizzare il trattamento regolando la profondità di interazione secondo la gravità delle cicatrici da trattare, ma soprattutto la ridottissima invasività: alcuni dei pazienti addirittura si truccano subito dopo la seduta per ritornare al lavoro. In effetti il compromesso tra efficacia e comfort è veramente eccezionale.
Chi vuole sottoporsi al Fraxel deve sapere che non è indolore, ma il fastidio è sempre ben tollerato. Del resto, promettere trattamenti senza dolore troppo spesso significa non poter ottenere risultati, specialmente nel caso delle cicatrici acneiche negli strati più profondi della pelle che vengono raggiunti solo impiegando energie elevate. Proprio per questi casi si è studiato un accorgimento tecnico che ottimizza la dimensione del singolo spot del laser in funzione dell'energia emessa: disperdendo meno calore si raggiungono profondità maggiori e si riduce ulteriormente la sensazione dei pazienti.
Questo accorgimento, assieme alla possibilità di configurare liberamente la densità degli spot del laser, ci consente di ottimizzare la risposta al trattamento secondo le specifiche esigenze del paziente. È straordinario, infine, che il laser stesso verifichi continuamente la consistenza dei parametri automaticamente senza che l'operatore debba intervenire. Ci si può così concentrare sulla precisione macroscopica del trattamento.
Un trattamento può durare da 20 a 40 minuti, secondo l'estensione da trattare.
Non ci sono limiti: Fraxel può trattare qualsiasi sede del corpo, proprio grazie alla tecnologia che non causa una ferita aperta e che quindi ripara agevolmente anche in sedi dove molti altri trattamenti non sono consigliabili.
Alla fine di un trattamento, nel peggiore dei casi, fortunatamente non sempre, si avrà una lieve gonfiezza e una leggera arrossatura della pelle che, nel caso del trattamento delle cicatrici da acne, durerà alcuni giorni. Il beneficio dello strato corneo lasciato intatto da Fraxel permette di mascherare col trucco qualsiasi esito senza incorrere in rischi o diminuire l'efficacia della cura. Chiaramente gli esiti immediati sono più vistosi a seconda dell'aggressività necessaria a raggiungere le cicatrici.
Le conseguenze post-trattamento sono minime. Il risanamento delle lesioni è velocissima se confrontata ai laser più diffusi e l'epidermide guarisce più in fretta. Ciò nonostante è necessario l'uso di una crema idratante e di un solare molto schermante. Il risultato è visibile subito ed è progressivo: l'esito definitivo è evidente solo al termine del trattamento. |