Le italiane sono le più inclini a vedersi più giovani della loro età (53%) e quelle che meno si percepiscono stressate o stanche (10%), ritenendo importante sembrare in forma (37%). E spendono tanto. Il 30% dei maschi over 30 al Nord, il 19% al Centro e il 5% al Sud invece fa uso del botulino per spianare le rughe.
Le rughe della fronte si possono riempire con il botulino. Il botulino tratta la causa della ruga, il muscolo, mentre il filler tratta la conseguenza della ruga, il vuoto. Si riempiono, quindi, le "rughe del leone", ma le rughe profonde rimarranno quasi tali e quali, perché la cliente continuerà a corrugare la fronte e a "scavare" le rughe. Quindi, per la fronte, il botulino è l'ideale, eccetto per le "rughe del leone". L'acido ialuronico permette di riempire, allo stesso modo, gli "anelli di Venere" all'altezza del collo.
Il botulino è utilizzato in varia misura e a dosi indicate in diverse applicazioni cliniche ed è al centro di molteplici studi per migliorarne l'utilizzo.
Il clostridio del botulino è un batterio anaerobico, cioè si sviluppa in ambienti privi di ossigeno, e può sopravvivere sotto due diverse forme: come cellula vegetativa e sotto forma di spora.
Le spore non sono pericolose, ma lo diventano quando sviluppano la tossina botulinica.
Il botulino è l'incubo delle massaie all'apertura delle conserve: dai sottolio alla marmellata. Se c'è stato un errore di confezionamento, potrebbe essersi sviluppato il batterio. Botulino deriva dal latino "botulus" che significa salsiccia: le prime notizie risalgono a J. Kenner (1793) che, studiando le cause di una intossicazione alimentare, la identificò in una sostanza reperita in salsicce avariate. Nel 1897 van Ermengem isolò il clostridium (botulinum).
Si estendono le indicazioni, ma non mancano le perplessità: botulino sempre e comunque? Evitate un uso spregiudicato della tossina: è purificata in modo che non si sviluppino anticorpi che ne ridurrebbero l'efficacia, eppure alcune persone li sviluppano lo stesso. Sembra che la reazione sia correlata a un uso della tossina superiore alle 300 U in meno di 30 giorni e al peso delle persone trattate: più sono magre, maggiore è il rischio, dunque, vista la sua pericolosità, va impiegata in dosi minime e da mani esperte.
Da temere anche gli effetti collaterali, per esempio nel trattamento del blefarospasmo: in un 10-40 per cento dei casi può comparire una lieve ptosi palpebrale (caduta della palpebra). É vero che si risolve nel giro di poche settimane, ma nel 3% si verifica una ptosi più seria mentre nel 6% può manifestarsi diplopia (visione doppia). E possono comparire gonfiori, lividi e debolezza facciale.
La conseguenza più comune nella terapia della distonia cervicale (torcicollo) è la difficoltà a deglutire che permane per pochi giorni. Ma si può avere anche lo spasmo continuo, bilaterale dei muscoli di faccia, mascella, lingua e faringe e, nei casi più gravi, anche di collo e laringe. Con difficoltà ad aprire e a chiudere la bocca, oltre che a mangiare.
Alcuni lo consigliano per l'obesità... ma non sono stati fatti ancora abbastanza studi sulle conseguenze dell'iniezione della tossina nello stomaco. E ogni trattamento ha bisogno di un'adeguata sperimentazione prima di essere apllicato nella clinica.
Gli italiani riservano sempre maggiori attenzioni ai prodotti solari. Secondo i dati Unipro, l'associazione italiana delle imprese cosmetiche, i primi sei mesi di quest'anno hanno già fatto registrare una crescita dei 6 per cento, con alle spalle un fatturato che l'anno scorso ha superato 1320 milioni di euro. |