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L' ernia iatale viene considerata una condizione anatomica, non una malattia, che vede una porzione dello stomaco posizionarsi nel torace, attraversando il diaframma. E' una condizione piuttosto diffusa: ne soffre il 15% della popolazione e colpisce soprattutto le donne e le persone che soffrono di obesità. Spesso non provoca sintomi, ma altrettanto spesso si accompagna ad uno sgradevole e fastidioso disturbo, la sindrome da reflusso gastroesofageo. |
La nostra cavità toracica e quella addominale sono separate da un muscolo, appiattito e a forma di cupola che si chiama diaframma. Nel diaframma è presente un orifizio detto iato esofageo, necessario per il passaggio dell' esofago dal torace all' addome dove si congiunge con lo stomaco. Quando una porzione di stomaco attraversa lo iato esofageo e si posiziona nel torace siamo in presenza di un ernia iatale.
Non si conoscono cause certe ed univoche per spiegare questa condizione; spesso viene attribuita a:
- cause congenite: per esempio una situazione in cui iato esofageo è troppo aperto;
- un forte trauma addominale;
- un aumento della pressione addominale, dovuta a tosse cronica, gravidanza e/o obesità;
- fumo;
- età avanzata: l' ernia iatale colpisce il 25% della popolazione sopra i 50 ed è ricorrentissima nelle persone con più di 80 anni.
Esistono due tipologie di ernia iatale:
- ernia da scivolamento: è la condizione più frequente e meno grave. Si verifica quando la giunzione tra esofago e stomaco viene spinta verso l' alto attraverso lo iato. E' tipica di chi soffre di reflusso gastroesofageo. E' una situazione reversibile: spesso l' ernia può tornare al suo posto anche da sola.
- ernia da arrotolamento: è la condizione più pericolosa perchè l' ernia può strozzarsi e quindi i tessuti non possano essere correttamente ossigenati. Si verifica quando una porzione dello stomaco passa nel torace, ma la giunzione gastroesofagea rimane al proprio posto.
E' possibile che entrambe le condizioni si verifichino contemporaneamente su una stessa persona. Nei bambini, l' ernia iatale è congenita ed è spesso in associazione ad altre malattie.
I sintomi sono molto variabili: in alcuni casi sono assenti, in altri si possono verificare gravi disturbi. Tra questi, il più fastidioso è la sindrome da reflusso gastroesofageo: si manifesta quando si ha una risalita del contenuto gastrico lungo l'esofago. Allora si può soffrire di:
- forte acidità;
- bruciore di stomaco che si irradia sino al petto ed alla gola;
- un sapore amaro in bocca;
- intensa salivazione;
- raucedine.
Generalmente questi sintomi vengono curati con farmaci antiacidi e inibitori della produzione di succhi gastrici. Quando però evolvono in ulcera dello stomaco, difficoltà respiratorie, anemia, forte senso di oppressione toracica e dolore simile, ad un attacco di cuore, allora viene consigliato un intervento chirurgico. Sicuramente il vostro medico saprà consigliarvi la terapia che meglio si adatta al vostro caso.
Lo stress, la collera e l'ansia non possono essere annoverate come cause, ma possono peggiorare la situazione. Se all' inizio il reflusso gastroesofageo può essere asintomatico o con lievi disturbi, a lungo andare le pareti dell' esofago possono infiammarsi a contatto con i succhi gastrici, dando luogo a disturbi più persistenti e fastidiosi. Questa condizione di infiammazione viene chiamata esofagite, ed è caratterizzata da difficoltà a deglutire, ulcere, sanguinamento, e restringimento dell' esofago.
La diagnosi per l' ernia iatale avviene per mezzo di una semplice radiografia o per via endoscopica, cioè eseguendo una gastroscopia: una piccola sonda dotata di telecamera viene inserita nella bocca dl paziente fino allo stomaco. In caso di reflusso gastroesofageo è anche utile il monitoraggio del pH dello stomaco, per verificare il livello di acidità nell' arco delle 24 ore.
Oltre ai farmaci inibitori e antiacidi, la cura migliore per contrastare i disturbi dell' ernia iatale e del reflusso gastroesofageo sono un corretto stile di vita ed una dieta corretta, suggerita da un bravo dietologo. Alcuni consigli:
- mangiare piano e con calma, evitando le abbuffate. Meglio mangiare meno e più spesso;
- evitare cibi grassi, come formaggi stagionati ed insaccati, perchè rallentano lo svotamento gastrico, favorendo l' acidità;
- evitate tutti quei cibi irritanti per lo stomaco, come vino bianco, pomodori, aceto, agrumi e cibi piccanti;
- non fumate, non bevete alcolici e non consumate cioccolata;
- non sdraiatevi dopo pranzo; se desiderate fare un riposino aspettate almeno due ore dopo il pranzo;
- non fate sforzi eccessivi, che possano aumentare la pressione addominale;
- evitate di indossare quotidianamente vestiti troppo fasciati o stretti in vita;
- se siete in sovrappeso, mettetevi a dieta per perdere i chili in eccesso;
- aggiungete un cuscino nel letto, cercando di dormire più sollevati rispetto alla posizione supina;
- cercate di evitare l' abuso dei farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), come l' aspirina o l' ibuprofene. L' uso smodato può irritare lo stomaco. Chiedete sempre al vostro medico.
Il reflusso gastroesofageo non si accompagna unicamente e necessariamente all' ernia iatale; può presentarsi anche in caso di cattivo funzionamento del cardias, cioè la valvola che separa lo stomaco dall' esofago il cui compito è quello di impedire la risalita del contenuto gastrico per l' esofago.
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