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La tiroide è una piccola ghiandola, situata nella parte anteriore del collo. Produce ormoni, chiamati T3 e 74, che contribuiscono a regolare la crescita e lo sviluppo degli organi, il peso corporeo, la funzionalità del cuore. il livello di colesterolo,l'efficienza mentale, il ciclo mestruale, e altro. L'ipotiroidismo è un insieme di sintomi che compaiono quando la tiroide non è più in grado di produrre una quantità sufficiente di ormoni. |
Ciò determina il rallentamento di tutte le attività controllate dagli stessi: sonnolenza, facile affaticamento, diminuzione della capacità di attenzione e memoria, cute secca, capelli secchi e fragili, aumento del peso sono tra i sintomi più frequenti. La cause di ipotiroidismo sono diverse: la più comune sono le tiroiditi, malattie infiammatone causate da anticorpi prodotti dall'organismo e diretti verso alcuni costituenti della tiroide; ma può essere dovuto anche a insufficiente apporto alimentare o a interventi chirurgici che eliminano tutta o buona parte della tiroide. Meno rilevante è il contributo di cibi ricchi di sostanze ad azione antitiroidea (come cavoli o verze). Lo iodio è indispensabile alla buona funzionalità della tiroide: gli ormoni tiroidei ne contengono e un suo carente apporto compromette la loro produzione.
Il primo segnale di ridotto apporto è un aumento di volume della tiroide, il gozzo. In seguito in alcuni soggetti possono manifesta i sintomi dell'ipotiroidismo. Il gozzo è ancora molto diffuso in Europa, soprattutto nelle aree collinari e montane: in Italia interessa più del 10 per cento della popolazione giovanile. Lo iodio si trova soprattutto negli alimenti (acqua e aria ne danno in quantità trascurabili):i più ricchi sono i pesci marini. le uova, il latte ed i derivati; alla opposto verdure, frutta, pane e pasta. Un adulto deve assumere con l'alimentazione circa l50 mcg di iodio; il fabbisogno sale (200mcg) in gravidanza o durante I'allattamento: è inferiore (90- 100 mcg) nei bambini fino a 10 anni.
Il consumo di 3 porzioni di pesce alla settimana consente la copertura di 1/3 del fabbisogno giornaliero di iodio; consumando una porzione di latte tutti i giorni e 3 porzioni di formaggio alla settimana ne copriamo un ulteriore 205. Diete che escludono latte, latticini e pesce non garantiscono il fabbisogno di iodio: sarà necessario ricorre al sale iodato. in sostituzione del comune sale da cucina (5 grammi di sale iodato, pari a 1 cucchiaino raso da tè forniscono l50 mcg di iodio).
Attenzione: chi consuma integratori dietetici o farmaci chieda consiglio al proprio medico sull'eventuale necessità di impiego del sale iodato, per evitare di consumare quantità eccessive di iodio, il che potrebbe anch'esso determinare un malfunzionamento della tiroide. Molti integratori polivitaminici polisalini contengono infatti iodio: il contenuto è di solito facilmente controllabile in etichetta, anche se in molti integratori o farmaci lo iodio si trova sotto forma di colorante (eritrosina o E127) in quantità da 1 a 30 volte superiore ai fabbisogni giornalieri.
Il pesce va scelto almeno tre volte la settimana: meglio se d'acqua marina, molluschi e cetacei. Tutti i giorni 1 o 2 porzioni di latte mentre il formaggio (come secondo) 2-3 volte la settimana. Le uova 1 max 2 voltella settimana. Il sale iodato (non oltre i 5 gr/die) al posto del sale da cucina va usato: tutti i giorni se il consumo di latticini o pesce è inferiore a quello consigliato; 2-3 volte alla settimana se il consumo è pari a quello consigliato. Controllare etichette e fogli illustrativi di integratori dietetici e/o farmaci abituali: se contengono iodio o il colorante eritrosina (E127) chieddere consiglio al proprio medico sull'opportunità di usare o escludere il sale iodato. Se il gozzo è già presente non sostituire il sale comune con il sale iodato ma chiedere al proprio medico.
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