Il sanguinamento è la complicazione più conosciuta e frequente; il sangue emorroidario è rosso vivo come quello che viene da una ferita ed accompagna la defecazione. L'emorroide sanguinante non comporta dolore e per questo è spesso trascurata e può portare a gravi stati di anemia, ma non è solo questo; perdere sangue è sempre segno di una patologia che va correttamente diagnosticata e a volte c'è la possibilità di riscontrare un tumore del retto in pazienti che richiedono una visita per emorroide.
La provenienza del sangue va sempre accertata rivolgendosi al proprio medico di fiducia che se ha dei dubbi prescriverà gli opportuni accertamenti.
Naturalmente non è l'emorroide che si trasforma in tumore, quello che accade comunemente è che l'emorroide gonfia e prolassata si trombizza, ossia all'improvviso si coagula il sangue al suo interno creando una massa gonfia, dura e dolentissima che non rientra più all'interno dell'ano.
La trombosi dell'emorroide non può staccarsi e viaggiare nell'organismo, ma rimane dov'è, si forma all'improvviso, spesso a seguito di una stipsi o di una diarrea con feci acide. Nella prima settimana finché dura il gonfiore dell'infiammazione è dolentissima, poi recede e si riassorbe completamente nel giro di due mesi. Le vene dell'emorroide però rimangono sfiancate e più facilmente sono soggette ad un nuovo episodio. Chi ha subito di questi episodi e si è poi sottoposto all'intervento classico, che è il più doloroso, trova l'intervento meno doloroso degli attacchi.
I medici di base conoscono perfettamente la corretta cura dell'attacco emorroidario, ma anche con questa terapia la situazione resta drammatica per almeno cinque sei giorni; l'unica soluzione è l'intervento d'urgenza, e in questi casi il solo tipo di cura proponibile è quella classica di Milligan-Morgan. L'alternativa è aspettare che passi l'attacco e scegliere, se possibile, un altro tipo di cura.
L'armamentario del proctologo è ben fornito, e i lettori saranno sorpresi dall'elenco:
- Correzione dei disordini alimentari: utile nella prevenzione della patologia dell'emorroide e delle recidive.
- Iniezioni sclerosanti: assolutamente indolori, efficacissime contro il sanguinamento.
- Dilatazioni anali: efficaci quando l'emorroide è piccola, specie in concomitanza di ipertono e ragadi.
- Crioterapia: ingiustamente dimenticata perché si volle applicarla a tutti i tipi di emorroide con conseguenti insuccessi e complicanze, efficace ed indolore se riservata all'emorroide di primo e secondo grado.
- Legature elastiche: si tratta di legare l'emorroide all'interno dell'ano, in zona non dolorosa, necessita di due o tre sedute ambulatoriali, efficacissime sulla massima parte delle emorroidi di secondo e terzo grado.
- Prolassectomia con stapler: la cura necessita di anestesia e ricovero di un giorno e consiste nel tirare su l'emorroide impedendo che fuoriesca. Si usa una macchinetta monouso per tagliare e ricucire il tratto di mucosa sovrabbondante, il postoperatorio è quasi indolore.
- La cura classica di Milligan-Morgan: indispensabile quando l'emorroide sono sempre fuori e non rientrano, non è più così doloroso come si racconta, non per merito nostro ma degli anestesisti che gestiscono la successiva terapia del dolore.
Nella cura dell'emorroide il raggio Laser viene usato in due modi, uno è quale complemento della legatura elastica, per tagliare con precisione l'emorroide legata all'interno dell'ano invece di aspettare che questa cada da sola, ciò permette di fare l'intervento in una sola seduta; l'altro per via endovasale, causticando una ad una le vene dell'emorroide dall'interno, come si fa con la safena.
Il metodo migliore è quello più adatto alla situazione. Tutti o una combinazione di essi sono risolutivi se l'indicazione è corretta, bisogna tenere conto delle richieste dei pazienti che sempre più prediligono tecniche ambulatoriali e poco dolorose, la combinazione della legatura elastica e della Laser resezione permette di risolvere oltre la metà dei casi. Esiste, come soluzione ultima, di fronte ad una patologia articolare la soluzione chirurgica alla quale di solito si ricorre al fallimento delle precedenti alternative.
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