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Bere il caffè è probabilmente l' abitudine più diffusa al mondo. Viene preparato in molte maniere e con diverse miscele: Espresso, Moka, lungo, Americano, macchiato, corretto, ristretto, in tazza, in vetro, con panna, con latte e tante altre. Per molti rappresenta un momento di pausa durante la giornata e di ricarica dalla stanchezza: un vero e proprio rito! Ma quali sono gli effetti positivi e negativi di questa gustosa e radicata abitudine? Quante sono le tazzine caffè che si possono consumare in una giornata per avere il massimo beneficio e il minimo disturbo? |
La pianta che produce i preziosi chicchi di caffè si chiama Coffea e ha le sue origini in Etiopia; esistono numerose specie di Coffea, e le più utilizzate nella produzione di caffè sono:
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Coffea Arabica: la più diffusa in assoluto che permette di produrre un caffè corposo, con un gusto forte e ricco nell' aroma; nasce in Arabia, ma viene coltivata soprattutto in Sud America;
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Coffea Robusta: ha origini in Congo e i suoi chicchi contengono quasi il doppio della caffeina rispetto alla qualità arabica. Il caffè che si ottiene ha un gusto più leggero e meno corposo; è coltivato in Indonesia, Africa Occidentale e Asia.
Il caffè ha un effetto eccitante e stimola l'attenzione e la concentrazione, dandoci la sensazione di aver ricaricato le energie. La maggior parte dei consumatori abituali non iniziano la giornata senza una tazzina di caffè, che risulta essere l'ideale se poi è seguita da una buona colazione. Fare colazione solo con il caffè è un errore! Prima di tutto perchè una tazzina di caffè contiene solo 40 delle 400 calorie che una dieta equilibrata raccomanda di assumere attraverso la prima colazione; inoltre, il caffè stimola l'ipersecrezione gastrica (una secrezione maggiore di succhi gastrici) che può creare disturbi allo stomaco.
La componente del caffè più conosciuta è la caffeina, un composto eccitante che mostra le seguenti proprietà:
- stimola il sistema nervoso centrale, migliorando la capacità di attenzione e combattendo la sonnolenza;
- ha un lieve effetto diuretico, stimolando l' afflusso del sangue ai reni;
- ha una leggere capacità vasodilatatrice;
- provoca un innalzamento della pressione;
- agisce sul metabolismo basale, innalzandolo.
Assunta in quantità eccessive, la caffeina comporta: eccitazione, insonnia, tremori, nausea, vomito, tachicardia (aumento del battito cardiaco), extrasistole (contrazione del cuore che avviene prima del dovuto). Può farci sentire ansiosi, irritabili e nervosi, annullando quel momento di relax che ci si concede durante la " pausa caffè ". Inoltre la caffeina provoca l' aumento della secrezione dei succhi gastrici, irritando la mucosa dello stomaco e favorendo disturbi come l' ulcera, la gastrite, esofagite e reflusso gastroesofageo.
Con il tempo e l' assunzione, il nostro corpo sviluppa una forma di tolleranza nei confronti della caffeina, che tende ad affiievolirne l' effetto stimolante. Gli effetti negativi del caffè sono rafforzati da uno stile di vita poco sano, in cui si è sottoposti a stress, si consumano alcolici e si è fumatori. Sarà molto meglio per la nostra salute e benessere, rilassarsi, diminuire gli alcolici e smettere di fumare, che lasciar perdere il caffè!
Ma quanta caffeina contengono le tazzine caffè che consumiamo ogni giorno?
La quantità di caffeina dipende da vari fattori:
- specie di pianta che produce i chicchi;
- metodo di preparazione;
- la miscela di caffè;
- la quantità utilizzata nella preparazione.
Un caffè espresso contiene circa 60 - 125 mg di caffeina, un caffè preparato con la moka circa 85 - 120 mg e un caffè americano circa 95 - 125 mg. La " dose " di caffeina che si consiglia di non superare al giorno è 300 mg e quindi il conto è presto fatto: non consumare più di 3 - 4 tazzine caffè al giorno.
Il caffè viene sconsigliato a chi soffre di ipercolesterolemia, pressione alta, ai soggetti stressati ed ansiosi e a chi soffre di aritmie, ulcera e gastrite. Inoltre è da evitare durante la gravidanza, perchè la caffeina attraversa la placenta, e durante l' allattamento, perchè può passare nel latte materno.
La caffeina viene utilizzata anche come base di prodotti energetici, come bevande (una lattina di coca cola ne contiene 40 mg) e caramelle. Grazie alla sua capacità di stimolare la mobilitazione dei grassi del tessuto adiposo, viene sfruttata anche nei prodotti anticellulite e dimagranti, soprattutto creme.
Altre sostanze che troviamo nel caffè, poco rinomate ma molto importanti, sono: gli acidi clorogenici, che sembrano avere un ruolo nella prevenzione del diabete e del morbo di Parkinson, e i polifenoli, di cui il caffè è una delle principali fonti nell' ambito di una sana alimentazione. Sono degl' antiossidanti naturali e come tali contrastano l' invecchiamento dei tessuti ad opera dei radicali liberi; sebben la loro concentrazione diminuisca durante la lavorazione dei chicchi, il caffè ne mantiene una buona quantità.
Diffuso quanto quello tradizionale, il caffè decaffeinato contiene una percentuale di caffeina molto inferiore e viene consumato da chi vuole godersi il gusto del caffè senza gli inconvenienti sopra descritti. I metodi di decaffeinizzazione sono diversi:
- ad acqua: i chicchi di caffè crudi vengono immersi in acqua, dove sono presenti filtri di carboni attivi. Il caffè risulta più leggero; la caffeina estratta viene riutilizzata per altri prodotti.
- ad acetato di etile: un solvente selettivo che si trova anche in natura; lascia un aroma fruttato sui chicchi.
- ad anidride carbonica;
- ad diclorometano: è il metodo più diffuso ed è il solvente più diffuso. Essendo molto volatile, non lascia alcuna traccia sui chicchi che evengono appositamente trattati con vapore acqueo. E' stato contestato per una potenziale tossicità del solvente, ma alcuni studi sembrano averlo riabilitato.
E' bene ricordare che nessuno di questi trattamenti garantisce una completa eliminazione della caffeina.
Il referente per Afrodite di alimentazione e diete è il
Dott. Claudio Tabarini
Spec. in Scienza dell'Alimentazione
Omeosiniatra
Cell. 3386338843
Per dubbi domande o informazioni su questo o altri argomenti attinenti
potete contattare il dott. Tabarini inviado una mail a questo indirizzo
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