Si sa che i moventi scatenanti possono essere i medesimi del mal di testa più tipico, come lo stress, la fatica, i problemi ossei e circolatori.
Esistono, tuttavia, alcune caratteristiche tipiche.
Gli attacchi tendono a manifestarsi già durante l'adolescenza e spesso interessano diverse persone nell'ambito di uno stesso gruppo familiare.
Nelle forme più comuni l'attacco di emicrania è preceduto da una serie di difficoltà, come disturbi alla vista, formicolii a una mano o alla lingua, difficoltà nell'esprimersi verbalmente. Questi sintomi premonitori durano alcuni minuti, poi tendono a sparire sostituiti da un forte dolore, spesso pulsante, quasi sempre localizzato alla tempia e che si stende poi all'intera metà del cranio sul lato interessato.
A volte l'attacco, che può durare anche alcune ore ed è accompagnato da un intenso fastidio alla luce, finisce quasi di colpo e la persona spossata riesce a riposare. In caso di emicrania la cosa più importante è giungere a una diagnosi certa. Solo in questo modo il medico può riconoscere le cause del disturbo e identificare il trattamento più idoneo per ogni paziente.
La prevenzione è pressoché impossibile, a meno che non si tratti di semplici accessi di mal di testa localizzati, che possono essere evitati tentando di collegare la comparsa del dolore con particolari condizioni fisiche (per esempio stanchezza, stress o dolori alla schiena).
In questi casi un semplice analgesico, eventualmente consigliato dal farmacista, può eliminare completamente il dolore.
Se però l'emicrania è grave, e si ripresenta senza apparenti motivi, meglio che sia lo specialista a definire la cura.
- Neurotrasmettitori nel mirino
Le cause
Cosa scatena il mal di testa? Ci possono essere cause esterne (escursioni termiche, eccessi di cibo, smog), o legate a fattori intemi come stress, variazioni ormonali, disturbi del sonno. L'emicrania primaria (fattori interni) è legata alla caduta di serotonina nel cervello
- L'ipotalamo
L'ipotalamo è l'area dei sistema nervoso centrale interessata dagli stimoli dell'emicrania. È qui il "centro regolatore" degli ormoni ma anche del controllo della temperatura corporea, come del sonno e della fame.
- Il trigemino
Sul quinto dei nervi cranici, il trigemino, si scaricano i segnali lanciati dall'ipotalamo. È cruciale nella sensibilità facciale, per l'area anteriore delta testa e nella masticazione. È la "barriera" del dolore: la sua attivazione coincide con l'attacco di emicrania.
- Il dolore
È proprio dal trigemino che partono i segnali che portano alla dilatazione del calibro dei vasi sanguigni che circondano il cervello. Questo è il punto cruciale su cui, in genere si interviene: la dilatazione dei vasi, base del dolore da mal di testa
Alternativa ai triptani?
É in fase di sperimentazione una nuova molecola, l'MK0974, antagonista del CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), uno dei più importanti neuropeptidi che si attivano in presenza del dolore, in grado di dilatare i vasi sanguigni. Già tre anni fa sono stati pubblicati dal New England Journal of Medicine studi sui recettori antagonisti del CGRP per via intravenosa dimostrati efficaci contro il dolore senza provocare vasocostrizione nel cuore.
Ora si tratta di una molecola per uso orale, efficace quanto i triptani con meno effetti collaterali, indicata per chi ha problemi cerebrovascolari. Antagonista dei CGRP sarebbe anche il ginkgolide B (estratto dal Ginkgo Biloba) in associazioe con la vitamina B e il coenzima Q10: sarebbe efficace, come prevenzione, nell'emicrania con aura.
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