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I occhio alla |
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Tutti noi nasciamo con i piedi piatti, condizione che ci accompagna fino a i 5 o 6 anni di età. La pianta del piede inizia a modificarsi con il camminare e con il tempo, l' arco plantare si sviluppa e verso i 7 o 10 anni, la condizione di "piattismo" è generalmente risolta. Una piccola percentuale però mantiene il piede piatto anche nell' età adulta. |
Sostanzialmente i piedi piatti sono una condizione medica in cui si verifica l' appiattimento della volta plantare, quindi l' intera pianta del piede è a contatto con il terreno. Le cause della non corretta formazione dell' arco plantare possono essere congenite oppure possono derivare da traumi, artropatie, disturbi neuromuscolari e tumori del piede. Il piattismo può essere unilaterale (interessare solo un piede) o bilaterale (interessare entrambi i piedi). Esistono diversi gradi di deformità:
- 1° grado: l' arco plantare è diminuito, ma ancora visibile;
- 2° grado: l'arco plantare non è più visibile;
- 3° grado: l' arco plantare è assente completamente.
I piedi dei neonati presentano presentano uno strato di grasso sottocutaneo sulla pianta del piede e il valgismo del calcagno (il calcagno è direzionato verso l' esterno); con la crescita e soprattutto la deambulazione, i piedi piatti, che nei bambini sono una condizione normale fino ai 5-6 anni, si correggono da soli.
Quando però la situazione non migliora, anzi si aggiunge la condizione di ginocchio valgo, generalmente il medico ortopedico può consigliare l' utilizzo di plantari e di esercizi mirati che supportino e aiutino i legamenti e i muscoli del piede a sostegno dell' arco plantare.
Per esempio:
- camminare prima solo sulla dei piedi e poi solo sui calcagni;
- camminare scalzi;
- raccogliere con l' avampiede, piccoli oggetti dal suolo.
Spesso il ritardo dello sviluppo dell' arco plantare nei bambini è dovuto all' utilizzo troppo precoce di scarpe, che possono favorire anche delle malformazioni del piede: è opportuno quindi lasciar camminare i bambini scalzi soprattutto su superfici non omogenee come ad esempio sulla sabbia.
Per verificare e valutare la condizione dei piedi piatti, il medico analizza generalmente l' impronta della pianta del piede attraverso un esame baropodometrico che consiste nello stare in piedi su un tappeto sensibile alla pressione. Qualche volta si associa anche la radiografia del piede poggiato sul pavimento e sotto carico.
Raramente i piedi piatti danno luogo a delle sintomatologie che comunque possono consistere dalla stanchezza ai piedi fino a dolori muscolari che si irradiano alle gambe e la contrattura dolorosa dei muscoli del piede che possono provocare la poca mobilità delle singole articolazioni. Inoltre non influisce sulla qualità o la velocità del passo: i casi in cui il piede si mantiene piatto durante l' azione di camminare e durante la quale si prova dolore, sono una piccolissima percentuale. In questi casi si ricorre all' uso di plantari e ad un eventuale intervento chirurgico.
Solo il 3% - 4% dei casi viene risolto con un intervento chirurgico che comunque, con le nuove tecniche, risulta mininvasivo. Viene praticata una piccola incisione e applicata una vite a sostenere l' arco plantare, la quale non avrà necessità di essere rimossa successivamnete. Già il giorno successivo, il paziente potrà alzarsi in piedi e in 15 - 20 giorni la guarigione sarà completa.
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