Questo elevato rischio è direttamente correlato con la funzione stessa di questa struttura difensiva, che ha il compito di preservare le parti più nobili dell'occhio dagli agenti esterni.
Vento, polvere, fumo e i molti inquinanti che comunemente sono presenti nell'aria metropolitana (basti pensare, per esempio agli idrocarburi prodotti dalla combustione delle auto e dalle industrie), possono quindi indurre una leggera congiuntivite che si manifesta con arrossamento degli occhi, lacrimazione, bruciore e lievi difficoltà visive.
In alcuni periodi dell'anno, comunque, anche altri fattori possono scatenare l'infiammazione.
É il caso di alcune sostanze potenzialmente allergeniche presenti nell'aria (come i pollini), di certi virus o anche, soprattutto quando l'igiene oculare non è rispettata, di batteri.
Quando l'occhio produce una qualsiasi secrezione è sempre meglio rivolgersi al medico. Allo stesso modo, quando i disturbi congiuntivali non passano dopo uno-due giorni con l'applicazione dei comuni colliri disponibili in farmacia, ci vuole il consiglio di un oculista che indichi la terapia migliore per quel caso specifico.
Se la congiuntivite è di origine virale bisogna fare molta attenzione perché anche il semplice contatto delle mani può trasmettere i germi.
Quindi, dopo aver applicato il collirio oppure dopo aver toccato gli occhi, bisogna lavarsi bene le mani per evitare la diffusione dell'infezione.
Per lo stesso motivo, anche gli asciugamani devono essere impiegati solo dal malato. |