La miopia è molto frequente e interessa persone di tutte le età. Normalmente, infatti, l'occhio umano dispone della capacità di accomodare, cioè di mettere a fuoco automatico, come una perfetta macchina fotografica, l'oggetto inquadrato indipendentemente dalla sua distanza.
I due occhi lavorano in combinazione attraverso un altro processo fisiologico, quello di convergenza, che consente di inquadrare correttamente un oggetto vicino. Questi due sistemi fanno in modo che, qualunque sia la distanza della retina (la struttura nervosa dell'occhio su cui deve sempre "cadere" l'immagine) dall'oggetto in esame, l'immagine di questo cada sempre sulla retina stessa. L'occhio dell'individuo miope ha delle difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti lontani perché il bulbo oculare è troppo "lungo". Mentre l'aspetto degli oggetti vicini appare chiaro perché la sua "riproduzione" cade esattamente sulla retina, quando si inquadra un oggetto lontano la sua "riproduzione" va a cadere davanti alla retina, per cui l'immagine appare mal distinguibile.
Non appena ci si accorge che qualcosa non funziona nella vista non bisogna avere dubbi. L'unica persona in grado di fornirci informazioni preziose è l'oculista. Nel suo studio si può identificare la gravità della miopia e, dopo l'esame della vista, lo specialista può indicare quale tipo di lenti (da occhiali o a contatto) sia il più adatto per risolvere il quadro patologico. Ovviamente, gli occhiali saranno forniti di lenti concave, capaci di "accorciare" il bulbo oculare.
Esiste sicuramente una tendenza ereditaria alla miopia.
Per questo conviene che i giovani figli di un genitore miope si sottopongano ciclicamente a un controllo oculistico.
Sia chiaro che la visita dello specialista non serve per prevenire la malattia oculare, ma solo a riconoscerla prima e quindi a mettere in atto i rimedi più idonei per correggerla. |