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per prevenire le malattie da carenza di |
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Lo iodio è un componente essenziale per la nostra salute e benessere; la sua carenza può indurre un mal funzionamento della tiroide e provocare alcune serie patologie. Grazie al consumo regolare e giornaliero di sale iodato, cioè arricchito con iodio, possono essere evitate. |
Come indicato dal OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla FAO - Food and Agricolture Organization per la prevenzione delle malattie da carenza di iodio, nel 1997 l' allora Ministero della Salute ha iniziato una campagna di promozione della iodioprofilassi, cioè l'assunzione di iodio attraverso il consumo di sale iodato, culminata nell'approvazione della legge n° 55 del 21 Marzo 2005, in cui sono indicate una serie di disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e altre patologie da carenza di iodio.
Lo iodio è infatti un componente fondamentale per la salute della tiroide e per produzione degli ormoni tiroidei, tiroxina T3 e triiodiotironina T4 (le cui molecole sono appunto composti iodati) adibiti alla regolazione del nostro metabolismo e quindi alla crescita, sviluppo e buon mantenimento e funzionamento del corpo umano. Il nostro organismo non sintetizza lo iodio ma lo assume tramite l'alimentazione: viene infatti assorbito a livello gastrointestinale, trattenuto in parte dalla tiroide e eliminato con le urine.
La carenza di iodio causa:
- l'insorgenza del gozzo, cioè l'ingrossamento di peso e volume della tiroide causato dall'aumentata attività della stessa nel tentativo di compensare la minore produzione di ormoni
- ritardo mentale
- danni al sistema nervoso centrale e periferico, soprattutto nelle fasi di sviluppo
- ritardo di crescita nei feti e nei bambini.
I cibi ricchi di questo prezioso elemento sono:
- pesce di mare
- crostacei
- uova
- latte
- carne
- ortaggi e frutta ma in relazione alla quantità di iodio presente nel terreno in cui sono coltivati.
Sono ricchissime di iodio le alghe marine, che però non sono un alimento presente nella nostra dieta mediterranea; si trovano spesso in commercio integratori alimentari a base di alghe che spesso non sono consigliati per l'eccessiva presenza di iodio. L'alimentazione però può non bastare a fornire il giusto apporto di iodio, soprattutto nelle zone geografiche in cui il consumo di tali alimenti non è possibile o regolare. E' per queste ragioni che il consumo di sale iodato viene promosso.
Oltre ad un'alimentazione corretta, il consumo di sale iodato permette di assumere la giusta quantità di iodio necessaria al nostro organismo; le dosi giornaliere consigliate sono di 150 microgrammi per una persona adulta, 175 microgrammi per le donne in gravidanza e 200 microgrammi durante l'allattamento al seno.
Il sale iodato è reperibile in tutti i supermercati, alimentari e tabaccherie; sulle confezioni è ben specificato il contenuto in iodio. Ha le stesse caratteristiche del normale sale da cucina: è bianco, fino o grosso, non altera i sapori dei cibi, va conservato al riparo dall' umidità e dalla luce. Come il normale sale marino, il suo consumo non deve essere smodato, anzi esiguo, soprattutto se se si soffre di pressione alta.
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