Omeopatia

L'omeopatia esiste da più di 200 anni e si basa sul principio per cui il simile cura il simile. Questa branca della medicina è legata alle intuizioni e alle scoperte del medico tedesco Hahnemann, nato nel 1755. L'omeopatia è, infatti, un metodo di cura basato sull'impiego, in quantità diluita, di sostanze che provocano sintomi simili a quelli della malattia che si vuole sconfiggere.

• Queste sostanze attive possono essere di origine vegetale, minerale o animale e vengono diluite in un eccipiente (acqua e alcol o lattosio).
• La diluizione è ripetuta più volte, e ogni volta il preparato viene agitato, per ottenere la cosiddetta "dinamizzazione", che ne amplificherebbe le proprietà curative.
• La diluizione è tale per cui la sostanza di partenza non è più chimicamente rintracciabile nel prodotto finale.
• L'omeopatia sceglie il rimedio in base alle caratteristiche della singola persona alle cause o alle modalità specifiche con cui il disturbo si manifesta.

Secondo uno studio dell'università di Berna, le precedenti statistiche che affermavano le proprietà curative dell'omeopatia contenevano errori.

Ricerche condotte in maniera strettamente scientifica su un largo numero di persone provano, invece, che le cure omeopatiche danno gli stessi risultati delle somministrazioni di placebo (cioè di pastiglie prive di proprietà curative somministrate a persone che le credono, invece, veri farmaci).

In Italia la medicina omeopatica non è riconosciuta in forma ufficiale, tuttavia, recependo una legge europea, anche i suoi prodotti sono annoverati tra i farmaci, che infatti vengono venduti solo in farmacia.

Nel nostro paese l'omeopata deve essere laureato in medicina. Non esiste una legge à prescriverlo, ma le sentenze della Corte di cassazione hanno condannato a più riprese, per abuso, gli operatori omeopatici non medici.

I prodotti omeopatici, nella loro fabbricazione, sottostanno agli stessi, identici, criteri di sicurezza degli altri farmaci.