Per rimodellare il naso senza bisturi si utilizza un filler, cioè una sostanza iniettabile, non riassorbibile e che può essere eventualmene rimossa in caso fosse necessario. Essa diventa, in pratica, una vera e propria protesi interna. È costituita per il 97% da acqua e per il restante 3% da acrilico, una sostanza inerte, che è stata sottoposta a test di tollerabilità che ne garantiscono una generale, buona compatibilità con l'organismo.
La tecnica non è nuova, ma è innovativa l'idea di usarla per una rinoplastica "dolce".
L'iniezione del filler può avvenire sostanzialmente in tre punti:
- alla radice del naso, per far scomparire un'eventuale "gobba" (gibbo nasale).
- alla radice e alla punta, per sollevare all'insù la punta senza alterare l'armonia del naso e del volto.
- sul dorso, nel cosiddetto naso "a sella", che presenta veri e propri schiacciamenti che vanno riempiti
- se occorre, si possono trattare anche gli zigomi o un mento sfuggente, armonizzando il profilo nel suo insieme (profiloplastica)
- Nel caso in cui il naso sia stato precedentemente sottoposto a una rinoplastica chirurgica mal riuscita, le iniezioni di filler andranno a correggere eventuali vuoti anomali lasciati dall'intervento precedente, in modo da restituire al naso un aspetto naturale.
La rinoplastica non chirurgica è un trattamento ambulatoriale, che si svolge in anestesia locale.
Prima di procedere, il medico osserva la conformazione del naso e parla con la persona, in modo da valutare se è possibile o meno intervenire con il filler. Inoltre, attraverso simulazioni al computer, che si basano sulla fotografia della persona, egli è in grado di mostrare come sarà il risultato finale. In questo modo stabilisce se il nuovo naso riesce a inserirsi nell'equilibrio del viso senza alterarlo.
Il colloquio serve anche per verificare che non ci siano eventuali controindicazioni all'intervento.
La persona è sottoposta ad anestesia locale. Una volta anestetizzata la zona dell'intervento, il filler viene iniettato nel sottocute, nei punti prestabiliti, procedendo allo stesso tempo a modellarlo con le mani, per favorire la corretta distribuzione. Il trattamento dura mediamente mezzora.
Una volta terminato l'intervento, si applicano dei cerottini, da togliere il mattino seguente, che servono per trattenere nella giusta sede la sostanza iniettata.
In due settimane, si formerà una "capsula fibrosa" che manterrà la "protesi" al posto giusto, senza che si possa cogliere la differenza tra essa e il resto del naso, né alla vista, né al tatto; il filler, infatti, acquisisce la stessa consistenza del tessuto sottocutaneo.
I risultati del trattamento sono, comunque, immediati. Può comparire un lieve gonfiore, che scompare in un paio di giorni (in questi casi può essere utile applicare del ghiaccio sulla parte interessata).
Per circa due settimane, è bene prestare attenzione a non sottoporre il naso a traumi e a stress locali (per esempio, è meglio evitare di indossare gli occhiali che possono stringere).
Con il filler si possono solo riempire le zone "vuote" e non si possono asportare parti in eccesso. É evidente, perciò, che un naso troppo grosso non può essere trattato. Inoltre, è consigliabile non intervenire su quei nasi la cui conformazione, oltre a rappresentare un difetto estetico, determina anche un disturbo di respirazione; in questo caso, infatti, è da preferire la rinoplastica chirurgica perché risolve entrambi i problemi in una volta sola. Esclusi questi due limiti, si può trattare qualunque naso. In particolare, chi si è già sottoposto a un intervento di rinoplastica e non ha ottenuto i risultati sperati, ci pensa due volte prima di riaffidarsi al bisturi e preferisce optare per i filler.
Le controindicazioni sono poche. Se la persona è allergica all'anestesia, paragonabile a quella che si fa dal dentista, chiaramente non può sottoporsi al trattamento. Inoltre, anche le malattie autoimmuni del tessuto connettivo e del collagene rappresentano una controindicazione importante. Chi soffre di malattie autoimmuni, infatti, ha un sistema di lifesa che lavora troppo e che attacca parti del corpo che ritiene estranee. Di conseguenza, è molto facile che possa attaccare anche il filler e provocare rigetto.
I casi di incompatibilità del filler con l'organismo sono molto rari, anche perché si tratta di un materiale inerte dal punto di vista immunologico (cioè non provoca reazioni da parte del sistema di difesa dell'organismo) e che è stato sottoposto a numerosi test di tollerabilità. Del resto, tutta la rinoplastica non chirurgica, se svolta da medici competenti e in ambienti idonei, nei quali è stata osservata un'accurata sterilità, come da routine, è un trattamento ben tollerato e molto sicuro.
Il modellamento con il filler potrebbe completare anche una rinoplastica chirurgica non ben riuscita, migliorando il risultato finale con piccoli ritocchi: per esempio, si possono riempire eventuali lievi asimmetrie e infossamenti lasciati dall'intervento.
Per modellare il naso, possono essere necessarie anche due o più sedute, soprattutto se la correzione è importante. Il filler, infatti, per riempire correttamente la parte, deve farsi spazio tra i tessuti sottocutanei. Per questo è meglio procedere con un primo "riempimento" parziale, in modo che alla successiva seduta il filler già iniettato si sia in parte consolidato e i tessuti si siano abituati alla sua pressione.
I risultati sono permanenti perchè questo filler si comporta come una vera e propria protesi. La differenza è che, invece di essere posizionata chirurgicamente, viene semplicemente iniettata e, in genere, si mantiene stabile e immutata nel tempo. |
