Diversi elementi possono causare diarrea: un'infezione, un'eccessiva assunzione di alcol, l'abuso di lassativi o di altri farmaci che interferiscono con il normale movimento dell'intestino (per esempio, alcuni antiacidi), l'intossicazione da antibiotici o presìdi terapeutici a base di ferro. Da non sottovalutare, infine, l'importanza del "colpo di freddo" che, influendo sulla circolazione del sangue a livello intestinale, può creare problemi. Di norma la diarrea non compare da sola, ma è accompagnata da sintomi estremamente fastidiosi come dolori addominali diffusi, stato di generale malessere e nausea.
Il disturbo preoccupa soprattutto quando colpisce anziani e bambini. Infatti, la perdita di grandi quantità di liquidi e sali minerali con le feci deve essere corretta rapidamente per evitare la possibile insorgenza di carenze potenzialmente molto gravi.
Nei casi più banali la diarrea non richiede l'intervento del medico. Bastano pochi giorni di riposo, specialmente se al disturbo intestinale è associata la febbre, per rimettere a posto la situazione. A volte però le scariche sono il segnale di una patologia più grave o di un'intossicazione alimentare come, per esempio, il tifo. Se il problema non accenna a calmarsi, quindi, meglio parlarne con lo specialista.
Attenzione a quello che si mangia. É questa la parola d'ordine per prevenire la diarrea, soprattutto di origine infettiva. |
D'estate, quindi, attenzione alle creme non ben conservate o alle uova. Per il resto è ben difficile prevenire la diarrea. Molto più facile è la cura, che prevede, oltre a un costante apporto di liquidi (soprattutto spremute di agrumi), poche ma semplici norme dietetiche. Stop al latte e via libera a riso e patate bolliti, dotati di azione astringente.
E anche ai prodotti disponibili in farmacia (come i fermenti lattici) capaci di ristabilire la normale flora batterica intestinale e accelerare la guarigione. |
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