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tecniche di rilassamento contro lo stress e l' ansia |
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La nostra salute e benessere psico-fisico sono spesso messi a repentaglio dallo stile di vita stressante che la società moderna ci impone. E così ci ritroviamo, nella quotidianeità, a dover affrontare stress e preoccupazioni che provocano mancanza di concentrazione, ansia, tensioni ed, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicosomatici. Il training autogeno può essere una buona soluzione per riacquistare la calma e la distensione perdute. |
Il training autogeno è una delle tecniche di rilassamento più famose; fu inventata e perfezionata dallo psichiatra tedesco J.H. Schultz negl' anni 30: il dottor Schultz sviluppò questa tecnica sulla base del concetto di indipendenza del benessere da soggetti esterni con la possibilità del soggetto stesso di generare da solo il proprio benessere. Infatti training significa " allenamento ", componente indispensabile per trovare o ritrovare la propria serenità, mentre autogeno vuol dire " generato da sè ", i cambiamenti positivi e miglioramenti sono stimolati e generati da noi stessi; il fine ultimo, quindi, è quello di eliminare ansia e stress, scaricare la tensione e recuperare le proprie energie.
Il training autogeno permette:
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un maggior controllo e una migliore gestione dello stress e delle reazioni emotive, quando queste si rivelano eccessive;
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aumenta la propria capacità di auto-indurre uno stato di calma;
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una maggior capacità di autodeterminazione e possibilità di introspezione;
- grazie all'aumentata capacità di concentrazione che comporta la pratica del training autogeno, si ha un sensibile miglioramento delle prestazioni mentali nello studio e nel lavoro.
Il training autogeno è applicabile in vari campi; nella vita quotidiana: dopo una buona formazione iniziale, può essere gestito autonomamente; in campo clinico: aiuta i pazienti a sviluppare la loro indipendenza dal proprio terapeuta; in campo sportivo: essendo una buona prestazione sportiva la somma del lavoro sia del corpo che della mente, questa tecnica di rilassamento permette all' atleta di trovare una migliore concentrazione, di ottenere un profondo e rapido recupero delle energie e di controllare lo stress pre-gara.
Si rivela molto utile nella cura dei disturbi da somatizzazione, quando questi interessano l' apparato gastro-intestinale ( ulcera, colite, gastrite, diarrea, calcolosi e stipsi ), l' apparato respiratorio ( asma, riniti, bronchite ), il sistema cardio-circolatorio ( ipertensione e tachicardia ). Permette anche di migliorare i disturbi della pelle, i disturbi dell' attenzione ( cefalee ) e l' insonnia, quando questi sono di origine psicosomatica.
La filosofia del training autogeno è il raggiungimento di uno stato di passività nei confronti del logorio che deriva dalle nostre preoccupazioni e i nostri pensieri negativi.
Almeno nel primo periodo di conoscenza delle tecniche e nella pratica iniziale, si consiglia di seguire un corso tenuto da persone competenti; una volta appreso il metodo dell' esecuzione degl' esercizi, si può anche praticarlo autonomamente. Il traning autogeno non si rivela utile in tutte le situazioni, per esempio in alcune particolari condizioni psicologiche o mediche; è quindi importante informarsi da insegnanti o medici competenti in materia.
Come tante tecniche di rilassamento, anche questa si basa su una serie di esercizi da eseguire con costanza e regolarità, almeno 2 - 3 volte al giorno: niente paura! Ogni seduta di allenamento dura in genere 10 minuti, una volta che si ha pratica con la tecnica! E' importante che l' allenamento venga effettuato in un ambiente sereno e tranquillo, privo di stimoli esterni sonori o visivi; l' abbigliamento può essere di qualsiasi genere, l' importante e che faccia sentire a proprio agio e non sia costrittivo.
Gli esercizi vengono eseguiti in 3 posizioni differenti:
- posizione supina;
- seduti in poltrona;
- posizione del " cocchiere ".
E si distinguono in 2 tipi di esercizi:
- esercizi superiori: durante i quali l' attenzione è focalizzata sulle rappresentazioni mentali. Nello svolgimento di questi esercizi è consigliata la presenza di qualcuno in grado di aiutarci a capire cosa ci suggerisce la nostra mente e il nostro inconscio;
- esercizi inferiori: durante i quali si presta una maggiore attenzione alle sensazioni corporee. Questi esercizi possono essere eseguiti in maniera completamente autonoma.
La calma, che infonde la pratica del training autogeno, viene raggiunta attraverso 6 stadi, che corrispondono a 6 differenti di esercizi; i primi due sono detti " fondamentali ", mentre gli altri sono " complementari " poichè mirano ad organi specifici.
- esercizio della pesantezza: permette il rilassamento muscolare;
- esercizio del calore: induce la vasodilatazione;
- esercizio del cuore: si concentra sulla funzionalità cardiaca;
- esercizio del respiro: è focalizzato sulla respirazione;
- esercizio del plesso solare: agisce sugl' organi dell' addome;
- esercizio della fronte: per il cervello.
Nel training autogeno é molto importante la respirazione: per indurre maggiormente il rilassamento viene consigliata la respirazione profonda o diaframmatica: nei primi 6 secondi viene riempito d'aria prima l' addome e poi il torace; si trattiene il respiro per 3 secondi e si espira l' aria sgonfiando prima il torace e poi l' addome; prima di inspirare nuovamente, si attendono altri 3 secondi.
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