Per questo il naso può sanguinare facilmente. E non soltanto in seguito a un trauma, che rappresenta sempre la causa più comune di epistassi.
L'esposizione protratta al sole, una repentina diminuzione dell'ossigeno presente nell'aria, quale si può verificare nei primi giorni di permanenza in alta montagna, oppure anche uno starnuto o un colpo di tosse troppo violenti possono scatenare la perdita di sangue dal naso. In generale, comunque, questi problemi tendono ad autolimitarsi e non creano particolari difficoltà alla persona colpita da epistassi.
Come detto, un'epistassi occasionale non deve mettere in particolare ansia. Quando però la perdita di sangue si ripresenta spesso, meglio parlarne con il medico.
A volte, anche leggere crisi ipertensive possono provocare lievi emorragie dei vasi nasali. In questo senso, quindi, l'epistassi non è soltanto un disturbo ma un vero segnale d'allarme inviato dall'organismo.
La prevenzione dell'epistassi è quasi impossibile.
Occorre fare attenzione ai traumi e, qualora esista una correlazione tra esposizione ai raggi solari e perdita di sangue dal naso, limitare l'esposizione al sole e mantenere fresco il viso bagnandolo spesso.
Per quanto riguarda la terapia, dato che il flusso sanguigno tende ad arrestarsi da solo, meglio mettere bende bagnate con acqua fresca sul naso e impiegare sottili batuffoli di cotone emostatico, facilmente reperibili in farmacia.
Se il flusso di sangue non cessa, si può comprimere contro il setto la parte laterale del naso, premendo con il pollice appena al di sopra della narice.
Questa manovra va esercitata almeno per 5-10 minuti.
Inoltre, reclinare la testa in avanti può evitare che coaguli di sangue relluiscano in gola provocando lo stimolo del vomito. |