Il boato che ne è seguito non è riportabile per iscritto, ma immaginatevi una ola condita da sghignazzamenti vari, puntualizzata da frasi del tipo: «Lo avevo detto io», oppure «Finalmente nel mondo c'è giustizia». Essendo la scrivente qui l'unico esemplare di donna esageratamente tettuta all'interno di una redazione di donne con seno di regolare misura, non mi sono mai sentita così sola. Noi dalla quarta in su siamo discriminate, lo siamo sempre state, senza che ci fosse bisogno di una ricerca a peggiorare la situazione. Che poi: quali sarebbero le evidenze scientifiche? Che - causa abbondanza di seno - il sangue si concentra a livello del busto e non arriva al cervello? È per questo che saremmo meno intelligenti? Comunque, dopo il boato, la discussione è proseguita per altri trenta minuti, quindici dei quali trascorsi nel tentativo di confutare la succitata teoria. Come prova definitiva che l'equazione seno piccolo uguale più intelligenza uguale più carriera fosse una scempiaggine, serviva il nome di una donna di successo con un davanzale adeguato. Una Pamela Anderson capitano d'industria, per capirci. Niente. Zero.
Escluse pornostar e affini, a nessuna è venuto in mente un esempio convincente. Da quando anche Alessia Marcuzzi - che da una gloriosa quinta ha ridotto il seno a una banalissima quarta. Quelle che quando il gioco si fa duro, allora mostrano il décolleté li vero punto a favore della fronda che sostiene la superiorità del seno grande rispetto a quello piccolo riguarda le pre¬ferenze dell'universo maschile. «Ma agli uomini piacciono», oppure: «Come si fa a essere sexy senza certe prerogative?», continuano a ripeterti le seconde misure, cercando di convincerti che le tue tettone sono una risorsa e non un problema. Ora, che gli uomini preferiscono il seno grosso può anche essere vero. Il problema però è un altro. Appurato che i vestiti stanno meglio a quelle piatte la vera discussione qui è: per chi ci vestiamo noi, per gli uomini, che non sanno distinguere un abito di Valentino da svariate centinaia di euro da uno di H&M, o per suscitare invidia e ammirazione nelle altre donne? Ovviamente la risposta è la seconda, e infatti non è un caso che i modelli fem¬minili ai quali ci ispiriamo sono donne eleganti e di classe, donne sui corpi delle quali i vestiti cadono alla perfezione, donne come Audrey Hepburn, Sarah Jessica Parker, Kate Moss, mentre loro, i maschi, certe cose neanche le notano, e trovano attraente qualsiasi velina o let¬terina anche malamente conciata, pur¬ché adeguatamente fornita di davanzale. Comunque, punte sul vivo sulla que¬stione "senza tetre non si è sexy" alcune insospettabili colleghe si sono presenta¬te il giorno successivo la famosa discus¬sione mostrando un décolleté tenuto fino a quel momento ben nascosto. A parte Tiziana, che mostra quotidiana¬mente e orgogliosamente la sua quarta (autodichiarata, per me una terza abbon¬dante), Lisa e Stefania, che - così a occhio - sembravano delle regolari seconde, si sono invece rivelate delle terze di tutto rispetto. Come a dire: la misura ideale è quella che ti consente di nascondere e mimetizzare le tetto. Ma anche di mostrarle, appena se ne presen¬ta l'occasione. Quelle che cercano di consolarti, peggiorando la situazione Quando si parla di tette, gli aneddoti non mancano. Cristina, con crudeltà davvero ammirevole, mi ha raccontato di essere stata sempre gelosa dell'ex fidanzata di suo marito - portatrice di una quinta pazzesca - mentre lei, poverina, ha una seconda scarsa. Quando - passati i 35 - le rette dell'altra sono crol¬late, Cristina è diventata la donna più felice del mondo. Silvia, con sublime distacco, ha detto: «lo prima dei 40 ero piatta e adesso invece ho una seconda abbondante». Alla fine, non so se per consolarmi o se per freddare sul nascere le mie ambizioni dal momento che. poco prima, cercando di fare la spiritosa, avevo detto: «Mi toccherà fare carriera per dimostrare che le donne con le tetre grosse sono anche intelligenti», ecco. non si sa bene con quale intento, ma in risposta a questa mia frase il Direttore ha replicato: «Almeno quelle con le tetto grosse hanno le caviglie sotú'í. Pare sia geneticamente provato- Da qui la domanda: è peggio avere le tetto¬ne o le caviglie grosse' E soprattutto: riuscirò io a fare carriera. nonostante la mia quinta di reggiseno., ∎ ma terza - mi ha abbandonato, chi mai potrà capirmi?
- Quelle che pensano che il seno grosso sia come un paio di scarpe della misura sbagliata.
Ci si può lamentare di tutto: di un fidanzato che ci fa le corna, di un vestito pagato una fortuna e mai indossato, di un'amica che non sopportiamo più.
Del seno grande no. Le altre donne ti guardano come aliena. «Ah lo avessi io» è la frase più ricorrente.
Inutile cercare solidarietà. Quelle con il seno normale non percepiscono il dramma di chi ha il seno grande , peggio: ci fanno venire i sensi di colpa, come se avere il seno grosso fosse una nostra responsabilità e quindi, insomma, di cosa ci lamentiamo? Avere la quinta non è esattamente come aver comprato un paio di scarpe della misura sbagliata. Non lo abbiamo scelto, ce lo abbiamo e con quello dobbiamo convivere. Quando fai notare che il seno enorme è un problema, anche per la schiena, che se adesso cammini curva è perché è da quando hai quattordici anni che cerchi di mimetizzarlo, loro, le donne con il seno normale, non ti prendono sul serio. Allora provi a spiegare che trovare dei costumi adeguati è quasi impossibile, che la biancheria più sexy che ti puoi permettere sono gli orridi reggiseni iper rinforzati, che d'estate canottiere e top sono un sogno irrealizzabile.
Ancora niente.
Sottovalutano, minimizzano. «Ma ci sono vestiti che stanno bene solo a quelle con il seno», dicono. Vero, quando si parla di una seconda, al massimo di una terza, ma non c'è vestito al mondo che stia meglio a una donna con la quinta rispetto a una piatta. Curarsi e non essere volgari, per noi che davanti abbiamo tutta quell'abbondanza, è un esercizio molto complicato e difficilmente perseguibile. E il più delle volte non è per niente un bello spettacolo. Per non parlare del vero problema, ovvero: più c'è materiale destinato prima o poi a crollare, più il crollo - quando arriverà - sarà definitivo, irreversibile, tragico. Se una quinta misura a vent'anni è accettabile, oltre i trenta è francamente imbarazzante. Come se invecchiare non fosse già di per sé deprimente.
- Quelle che quando il gioco si fa duro, allora mostrano il décolleté li
Il
vero punto a favore della fronda che sostiene la superiorità del seno grande rispetto a quello piccolo riguarda le preferenze dell'universo maschile. «Ma agli uomini piacciono», oppure: «Come si fa a essere sexy senza seno?», continuano a ripeterti le seconde misure, cercando di convincerti che il tuo seno è una risorsa e non un problema. Ora, che gli uomini preferiscano le poppute può anche essere vero. Il problema però è un altro.
Appurato che i vestiti stanno meglio a quelle piatte la vera discussione qui è: per chi ci vestiamo noi? Per gli uomini, che non sanno distinguere un abito di Valentino da svariate centinaia di euro da uno di H&M, o per suscitare invidia e ammirazione nelle altre donne? Ovviamente la risposta è la seconda, e infatti non è un caso che i modelli femminili ai quali ci ispiriamo sono donne eleganti e di classe, donne sui corpi delle quali i vestiti cadono alla perfezione, donne come Audrey Hepburn, Sarah Jessica Parker, Kate Moss, mentre loro, i maschi, certe cose neanche le notano, e trovano attraente qualsiasi velina o letterina anche malamente conciata, purché adeguatamente fornita di davanzale.
Comunque, punte sul vivo sulla questione "senza seno non si è sexy" alcune insospettabili colleghe si sono presentate il giorno successivo la famosa discussione mostrando un décolleté tenuto fino a quel momento ben nascosto. A parte Tiziana, che mostra quotidianamente e orgogliosamente la sua quarta (autodichiarata, per me una terza abbondante), Lisa e Stefania, che - così a occhio - sembravano delle regolari seconde, si sono invece rivelate delle terze di tutto rispetto. Come a dire: la misura ideale è quella che ti consente di nascondere e mimetizzare il seno. Ma anche di mostrarlo, appena se ne presenta l'occasione.
- Quelle che cercano di consolarti, peggiorando la situazione
Quando si parla di seno, gli aneddoti non mancano. Cristina, con crudeltà davvero ammirevole, mi ha raccontato di essere stata sempre gelosa dell'ex fidanzata di suo marito - portatrice di una quinta pazzesca - mentre lei, poverina, ha una seconda scarsa.
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