Il suo significato simbolico è talmente grande che la chirurgia estetica annovera la mastoplastica additiva, da un punto di vista numerico, fra i primi interventieseguiti nell'ambito della chirurgia estetica e chirurgia ricostruttiva.
Nonostante i vari capricci della moda, che ha privilegiato ora il seno prosperoso alla "Rubens", ora il seno piccolo da indossatrice, la donna ha sempre desiderato avere e mantenere un bel seno.
In realtà proprio per questi motivi il concetto di seno perfetto è qualcosa di indefinibile ed è in continuo mutamento legato com'è all'epoca e alla cultura del momento.
La mastoplastica additiva è l'intervento chirurgico che tende ad aumentare le dimensioni e il volume del seno mediante l'inserimento di protesi riempite di gel coeso di silicone (materiale inerte) o biopolimeri.
Queste protesi rivestite esternamenteda più strati protettivi sono estremamente sicure a accettate dall'organismo senza per questo aumentarne l'incidenza di tumore al seno.
Tre sono normalmente le vie d'accesso per introdurre la protesi.
- la via mammaria
- la via periareorale
- la via del solco mammario
L'incisione sarà comunque sempre molto piccola (3 cm.).
La protesi viene posizionata nello spazio creato direttamente sotto la ghiandola oppure sotto al muscolo pettorale.
Il giorno dopo l'operazione si può tornare a casa.
A parte le comuni attenzioni e terapie post-chirurgiche, si consiglia un precoce massaggio al seno di alcuni minuti al giorno, in modo da adattare meglio la protesi alla tasca e prevenire così la formazione capsula.
Le suture vengono rimosse dopo la prima settimana.
La mastoplastica additiva può essere condotta in anestesia generale, in taluni casi selezionati anche locale in neuroleptoanalgesia.
Eccettuate piccole raccolte di sangue che vengono aspirate con drenaggi posti durante l'intervento, vera e unica complicazione è la possibilità che si formi una capsula di contrattura (comunemente chiamata rigetto).
Questa evenienza deve assolutamente essere valutata e fatta presente alla paziente al momento della visita, potendo incidere con una frequenza del 3-5% dei casi.
Non è possibile intuire chi potrà sviluppare una reazione capsulare attorno alla protesi inserita, in quanto si tratta di un fenomeno imprevedibile. Nell'eventualità che si presentasse l'incapsulamento si potrà risolvere eseguendo una capsulotomia per ridare al seno la morbidezza perduta. Certi soggetti possono lamentare per breve tempo indolenzimento e fastidio muovendo le braccia, specie se l'intervento è avvenuto per via scellare. |